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Imu, il gettito complessivo è più leggero

Come vi abbiamo ricordato di recente, venerdì 16 dicembre è l’ultima data utile per versare il saldo dell’Imu e della Tasi: rimane ancora in vigore, infatti, il prelievo fiscale sulle seconde case e sugli immobili che non costituiscono abitazione principale. Secondo una ricerca del Centro Studi ImpresaLavoro il gettito complessivo del 2016 risulterà inferiore del 6,1% rispetto a quello (record) raggiunto dallo stato nel 2015, che ammontava a ben 52,3 miliardi di euro. L’anno in corso si chiuderà a 49,1 miliardi: questo dato è indicativo di un alleggerimento generale della pressione fiscale, anche se siamo ancora molto lontani dai livelli del 2011 – in cui abbiamo versato circa 11,4 miliardi in meno.

Cos’ha determinato, in misura maggiore, questo incremento? Sicuramente l’aver tassato le proprietà, visto che sono diminuite tanto le entrate relative alle compravendite immobiliari quanto quelle relativi ai redditi immobiliari – stabili, queste, nonostante la crescita del gettito delle locazioni per merito dell’introduzione della cedolare secca.

Rispetto al 2015, invece, i 3,6 miliardi di euro di gettito in meno sono tutti attribuibili al taglio della Tasi per le abitazioni principali (addirittura stando ai calcoli della Cgia, il beneficio dei proprietari ammonta a 4,3 miliardi); stabili a 20,4 miliardi le entrate derivanti dall’Imu – introdotta come sappiamo nel 2011, quando la componente patrimoniale dell’imposizione sugli immobili valeva 9,2 miliardi di euro. Il gettito derivante dalle tasse sui rifiuti ammonta a 8,4 miliardi di euro.

Secondo le stime elaborate dalla Uil, l’esborso medio annuale per una seconda casa ammonta a circa 1.070 euro, con picchi di 2 mila euro nelle grandi città. Sono 25 milioni i proprietari chiamati a versare i 10 miliardi di saldo, mentre alle imprese toccherà un conto di altri 5.

 

Fonte: https://www.immobiliare.it/news/imu-il-gettito-complessivo-e-piu-leggero-29483