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Italiani soddisfatti (ma non troppo) del contesto in cui vivono

Una delle parole più utilizzate nella ricerca della casa da comprare e del luogo in cui vivere è senz’altro “compromesso”: bisogna trovare un giusto equilibrio fra i propri bisogni e desideri e le proprie disponibilità economiche.

Nonostante ciò, gli italiani risultano felici del contesto in cui vivono, stando ai risultati del nostro ultimo sondaggio su un panel di 3.000 persone. Felici… ma non troppo, tanto che oltre la metà, il 56%, ha detto che nonostante apprezzi il luogo in cui abita, potendo, si trasferirebbe volentieri. Quasi un quinto poi (18%) se ne andrebbe prima possibile mentre il 26% è decisamente contento del posto in cui vive, che sia un grande centro o una piccola realtà urbana.

Più il contesto è piccolo, meno è alto il livello di soddisfazione

Dividendo i rispondenti fra chi vive nelle grandi, medie e piccole città e nei paesini, si nota come alle realtà più piccole corrisponda un grado di soddisfazione minore. In un indice di gradimento da 1 a 5, infatti, nelle metropoli il 52% ha scelto un punteggio fra 4 e 5. Questa percentuale scende al 49% nelle città di medie dimensioni e al 40% in quelle più piccole. Nei paesini soltanto il 38% ha dichiarato di essere pienamente soddisfatto.

Quando si parla di grande città, intendendo quelle con oltre 250mila abitanti, c’è un’ulteriore scelta da compiere: quella del quartiere. In questo caso gli italiani si sono dimostrati felici della zona in cui vivono, tanto che il 73% ha detto di vivere in una delle sue aree urbane preferite.

Gli aspetti più apprezzati e quelli meno graditi nei diversi contesti

Guardando a chi vive in un grande centro, secondo il nostro sondaggio, l’elemento più apprezzato è senza dubbio la disponibilità ampissima di servizi essenziali, insieme alla grande offerta culturale e di luoghi ricreativi. Tra quelli che invece piacciono meno nelle grandi città sono l’eccessivo traffico, l’inquinamento e il caro-vita, decisamente più influente che altrove.

Nelle città di medie dimensioni invece, si apprezza più di ogni altra cosa il giusto equilibrio fra l’offerta di servizi e la vita in uno spazio non troppo ampio. Anche qui però gli abitanti non amano il traffico, usando maggiormente l’auto in assenza di fitte reti di trasporti pubblici, e l’aria inquinata.

Giovano di più spazi verdi e di una vita meno caotica gli abitanti dei piccoli centri, che però lamentano l’assenza di luoghi adibiti alle attività culturali e di una rete efficiente di trasporti pubblici. Anche chi vive nei paesini più piccoli è maggiormente felice del contatto privilegiato con la natura e del poco traffico urbano, anche se poi la cosa meno apprezzata è proprio l’automobile, necessaria per ogni spostamento.

Cosa cambierebbero gli italiani nella propria zona

Alla domanda su cosa si cambierebbe nelle aree in cui si vive, il panel di utenti che ha risposto al sondaggio si è diviso in due: da una parte gli abitanti delle grandi città hanno indicato come assolutamente prioritaria la necessità di un calmieramento dei prezzi degli immobili, ancora prima che gli interventi per ridurre l’inquinamento.

La qualità dell’aria, invece, è una delle prime cose su cui interverrebbe chi vive in centri di dimensioni medie, insieme alla creazione di maggiori spazi culturali.

Aumentare i luoghi ricreativi è risultata la priorità anche per chi vive nelle piccole città e nei paesini.

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