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La sostenibilità passa per la ristrutturazione: l’edilizia europea responsabile del 40% del consumo energetico

Ristrutturare sarà una delle parole-chiave che accompagnerà il settore dell’edilizia per i prossimi anni, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Numeri alla mano, lo dice il non recentissimo focus della Commissione Europea Energy efficiency in buildings: il settore edilizio del Vecchio Continente è responsabile del 40% del consumo di energia (la maggior quantità di energia utilizzata rispetto a qualsiasi altro settore), registrando il 36% delle emissioni di gas serra nell’UE ed essendo inoltre responsabile del 50% delle materie prime estratte e del 21% del consumo di acqua.

Come raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030? Ebbene, saranno necessari 3,5 trilioni di euro di investimenti totali per decarbonizzare gli edifici europei attraverso la ristrutturazione.

È all’interno di questo orizzonte che il Green Finance Institute, ente inglese per la collaborazione del settore pubblico e privato nella finanza verde, ha lanciato l’iniziativa CEEB Europe – Coalition for the Energy Efficiency of Buildings Europe. Si tratta di una piattaforma per riunire i leader nei settori finanziario, immobiliare ed energetico e, attraverso la politica, il mondo accademico e le organizzazioni non profit di ogni Paese in cui andrà a operare (tra cui l’Italia), creando prodotti finanziari innovativi che affronteranno questo gap di investimento.

Il patrimonio edilizio italiano

Il tema della ristrutturazione di un patrimonio immobiliare datato e lontano dai più moderni standard di riferimento riguarda particolarmente da vicino l’Italia: l’efficienza energetica del contesto edilizio nazionale è inferiore alla media europea, con l’82% degli edifici costruiti prima dell’approvazione della prima legge sull’efficienza energetica. Tanto che la maggior parte degli edifici italiani rientra nella classe G, il punteggio di efficienza più basso della scala.

E di fronte a un impegno tanto gravoso, la collaborazione tra settore pubblico e settore privato, alla base del progetto CEEB, potrebbe rappresentare una corsia di accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi prefissati: “il finanziamento pubblico collegato ai piani di ripresa dell’Europa può dare il via all’ondata di ristrutturazioni, ma non può sostenerla. CEEB Europe nasce per collaborare con gli attori dei Paesi membri per sbloccare le barriere finanziarie, i dati, le normative e le politiche al fine di attuare il rinnovamento degli edifici e per creare nuovi prodotti e strumenti per accelerare gli investimenti del settore privato nelle ristrutturazioni” come commenta James Hooton, direttore del programma, CEEB Europe.

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