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La spesa? La faccio con il condominio: arrivano i GAC

Insieme è meglio, anche quando si parla di fare la spesa. In città, si stanno diffondendo i cosiddetti GAC, ossia gruppi di acquisto condominiali per acquistare alimenti a prezzi più vantaggiosi, sostenendo direttamente i produttori. 

L’idea prende chiaramente ispirazione dai GAS, i gruppi di acquisto solidali che affondano le loro radici nella metà degli anni Ottanta e che nel tempo si sono affermati sempre più, arrivando oggi a coinvolgere circa 8 milioni di aderenti in Italia. 

A differenza dei GAS, i GAC prevedono acquisti condivisi fra i condomini, in modo da aumentare notevolmente la quantità di merce ordinata e ottenere così prezzi decisamente più favorevoli.

Se all’origine dei GAS c’era l’idea di uscire dalla grande distribuzione, sostenere i piccoli produttori locali e comprare prodotti di maggiore qualità, con i GAC si aggiunge un altro importante elemento e gli iscritti si sostengono a vicenda.

L’unione fa la forza e fa anche risparmiare. 

Un esempio: il GAC di Novoli

Un esempio che conferma la nuova tendenza arriva da Firenze, dove Giacomo Lucibello, presidente di Mercafir ScpA, la società consortile che dal 1989 gestisce il Centro Alimentare Polivalente di Firenze, racconta che negli ultimi mesi sono sempre più frequenti le cosiddette “spese di gruppo” effettuate da famiglie e condomini che si uniscono per acquistare frutta e verdura a prezzi più competitivi. 


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Il Mercato delle Opportunità

Nel capoluogo toscano, già nel 2006, era nata un’altra interessante iniziativa legata al mondo della spesa, ossia il Mercato delle Opportunità.

Si tratta di un mercato all’interno del quale i consumatori privati possono acquistare a prezzo scontato frutta e verdura che i grossisti non sono riusciti a vendere la mattina ai fruitori ordinari.

La merce proposta viene controllata da un team di esperti, che ne certificano la qualità. Attivo due giorni a settimana, dalle 12.30 sino alle 19.00, è aperto a tutti con accesso gratuito per chi presenta un ISEE inferiore a 6.000 euro annui, per le Onlus e le Associazioni caritatevoli, e dietro il pagamento di un’iscrizione di 15 euro l’anno per tutti gli altri. Ogni giorno di apertura sono circa 600 le persone che vi recano per fare la spesa. 

La spesa condivisa durante la pandemia

Diversi gruppi di spesa condominiale sono nati durante i momenti di lockdown, per permettere di fare la spesa anche a chi era impossibilitato a muoversi da casa o preferiva non uscire.

In numerosi palazzi si potevano trovare foglietti scritti a mano dove alcuni condomini si offrivano di fare la spesa. Un bell’esempio di solidarietà, sia a favore dei propri vicini di casa, sia dei piccoli produttori a filiera corta, messi a dura prova dall’emergenza sanitaria.

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