Il mercato immobiliare del Lazio ha reagito bene di fronte alla difficile situazione sanitaria: i prezzi di vendita si sono mantenuti sostanzialmente stabili, pur con qualche eccezione, mentre i canoni di locazione hanno visto un rialzo addirittura di 5 punti percentuale. Ma esaminiamo più da vicino i dati forniti dal nostro ultimo Osservatorio.
Il capoluogo che ha visto l’aumento maggiore nei prezzi di affitto è Frosinone, che fra dicembre 2019 e giugno 2020 ha registrato una crescita del 5,8%. Un dato decisamente positivo e incoraggiante, sebbene la città rimanga tra le più economiche della regione: per fare un esempio concreto, a Frosinone un trilocale di circa 80 metri quadri costa poco più di 500 euro, mentre a Roma la richiesta per la stessa metratura è in media di 1.100 euro. Meno cara è solo Rieti (5,81 euro/mq), che comunque ha visto salire i prezzi dell’1,5% rispetto a sei mesi fa. Seguono Viterbo con 6,6 euro/mq (+0,5%) e Latina con 8,05 euro/mq, unico capoluogo dove il trend è negativo, sebbene di un punto percentuale appena. Decisamente distaccata dalla altre città è infine Roma, dove la richiesta supera i 14 euro/mq e dove i prezzi non pare abbiano risentito del COvid-19, anzi: rispetto a sei mesi fa sono cresciuti di un ottimo 4,8%.
Meno omogena la situazione sul fronte delle vendite, che anche in questo caso vedono Roma al primo posto per i costi, di gran lunga superiori a quelli degli altri capoluoghi: la richiesta media di 3.147 euro/mq (+0,2% ) ne fanno infatti la terza città più cara d’Italia dopo Firenze e Milano. A livello regionale troviamo poi Latina con una richiesta di poco superiore a 1.700 euro al metro quadro (-0,1% rispetto a dicembre 2019) e Viterbo (1.400 euro/mq, +1,5%). Si contendono la maglia nera Frosinone e Rieti con un costo del mattone che si aggira intorno ai 1.200 euro. Ma mentre la prima ha visto un rialzo del 2,4% nel periodo dicembre 2019-giugno 2020, la seconda ha registrato un calo del 2,2%.
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