Il 21 aprile, per accelerare sul tema delle fonti green, il Senato ha dato l’ok alla legge di conversione del dl Energia che, rispetto al decreto, contiene diverse semplificazioni. Ecco le novità messe in campo dall’articolo 9 del dl Energia, che:
- classifica come interventi di manutenzione ordinaria, per i quali, quindi, non sarà necessario avere permessi o autorizzazioni, lavori quali l’installazione di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici e la realizzazione di potenziamenti o adeguamenti della rete esterni alle aree degli immobili di riferimento. Unica eccezione “gli impianti che ricadono nel codice dei beni culturali e del paesaggio (articolo 136)”;
- rende sufficiente la Dila (dichiarazione di inizio lavori asseverata), per tutti gli impianti fotovoltaici con moduli a terra fino a 1 megawatt di potenza. Questa basterà per lavori e infrastrutture connessi alla realizzazione degli impianti, quando situati in aree idonee, e per modifiche non sostanziali che determinino un aumento della potenza;
- stabilisce sufficiente la Pas (procedura abilitativa semplificata) per realizzare opere e infrastrutture necessarie all’installazione e al funzionamento di impianti fotovoltaici fino a 20 MW, per progetti di nuovi impianti fotovoltaici di potenza fino a 10 MW e per impianti agrivoltaici che distino massimo 3 chilometri da aree industriali, artigianali e commerciali;
- innalza la taglia oltre la quale serve la Via (valutazione d’impatto ambientale) che sale da 1 a 20 megawatt;
- in attesa di ulteriori aggiornamenti considera “aree idonee” siti e impianti delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, di gestori di infrastrutture ferroviarie e delle società;
- semplifica le procedure autorizzative per le aree idonee inerentemente alla costruzione e l’esercizio di impianti fotovoltaici di nuova costruzione, di opere connesse, potenziamento, rifacimento e l’integrale ricostruzione degli impianti fotovoltaici esistenti;
- consente in terreni con destinazione industriale “l’installazione di impianti solari fotovoltaici e termici che coprano una superficie non superiore al 60% dell’area industriale di pertinenza”.
Per gli esperti di settore una buona notizia a metà
Il direttore generale di Elettricità Futura, Andrea Zaghi, un’associazione di categoria, spiega che:
Diverse delle misure di semplificazione introdotte contribuiranno ad accelerare lo sviluppo delle rinnovabili tuttavia, riteniamo che in questa fase di emergenza energetica il settore abbia bisogno di un’azione straordinaria di riduzione della burocrazia, come nella nostra proposta di nominare un Commissario Straordinario che autorizzi 60 GW di nuovi impianti rinnovabili da realizzare in tre anni.
Anche Alleanza per il Fotovoltaico sostiene che
Le misure introdotte rappresentano un intervento positivo da parte del governo soprattutto per diffondere una maggiore cultura della sostenibilità. Tuttavia il fabbisogno energetico non è raggiungibile con i soli pannelli sui tetti. Considerato che un impianto fotovoltaico su una villetta familiare ha una potenza di circa 3 Kw e che il fabbisogno di energia da fonte rinnovabile indicata dal governo è di 70 GW, ciò significa che si avrebbe la necessità di installare circa 2,5 milioni di impianti residenziali. L’Italia ha bisogno di più energia solare e per questo è fondamentale semplificare gli iter autorizzativi anche per gli impianti di grande dimensione. Gli impianti su copertura, sia essa residenziale o commerciale, hanno limiti che impediscono di produrre energia sufficiente. Vincoli strutturali (non tutte le superfici sono idonee), vincoli ambientali e paesaggistici e limiti tecnici legati alle componenti e alla manutenzione rappresentano alcuni degli ostacoli principali.
di Linda Compagnoni
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