Lo smart working, ovvero la possibilità di lavorare in un ambiente confortevole e in modo flessibile, senza rispettare degli orari rigidi e senza recarsi necessariamente in ufficio, coinvolge sempre più persone ed è in forte crescita (+60% rispetto al 2016 secondo i dati del Politecnico di Milano). E Prysmian Group, azienda con oltre 20mila dipendenti, leader mondiale nel settore dei cavi e sistemi per telecomunicazioni ed energia, ha deciso di muoversi in questa direzione con la sua nuova sede.
Luce, verde e condivisione
Grazie alla collaborazione con l’azienda di consulenza Methodos, Prysmian ha acquistato una fabbrica di inizio Novecento e l’ha ristrutturata tenendo particolarmente in considerazione i bisogni dei suoi dipendenti. Ecco quindi che le pareti diventano di vetro e che gli spazi chiusi si riducono al minimo indispensabile: nessun ufficio privato, nemmeno per il Ceo, ma solo alcune sale riunioni e aree per chi ha bisogno di concentrarsi. Inoltre, vere e proprie serre intorno alle quali pranzare, un sistema energetico che minimizza i consumi e un auditorium per eventi multimediali. È il modello Employee Journey Experience che, come spiega Alessio Vaccarezza di Methodos “inserisce il tema dell’esperienza del dipendente dentro un approccio strategico organico, e in questo caso focalizzato su flessibilità, autonomia, collaborazione e sull’ottimizzazione di strumenti, tecnologie e spazi di lavoro”.
Tecnologia digitale all’avanguardia
L’uso della tecnologia è fondamentale in quest’ottica di cambiamento. Gli archivi digitali sono quindi stati quasi totalmente sostituiti da un archivio remoto e tutto è organizzato attraverso la connettività, anche con l’utilizzo di Yammer, un vero e proprio social network aziendale. Infine, i dipendenti sono forniti di notebook e non di computer fissi, non devono più timbrare il cartellino e possono lavorare da casa due giorni al mese.
di Laura Fabbro
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