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Mercato immobiliare 2022, due le direzioni per il futuro: qualità e servizi dell’abitare

A indicarle Daniele Pastore, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Casa, con il quale abbiamo discusso dell’evoluzione del mercato immobiliare per il prossimo anno, dopo un 2021 contraddistinto da segnali positivi.

Il 2022 sarà un anno positivo per il mattone? Quale direzione prenderà il settore?

Il mercato immobiliare ha dato prova di eccezionale resilienza nel corso della pandemia, reagendo in maniera inaspettata sia sul fronte della domanda sia dell’offerta.
Il trend per il prossimo biennio è ampiamente positivo su numeri di transazioni e valori.
La domanda in ascesa costante ha mosso il mercato e i limiti qualitativi del patrimonio immobiliare italiano vetusto hanno favorito la ricerca di nuove soluzioni abitative che favoriscono la metratura e la vicinanza ai servizi. Una ripercussione c’è stata anche sull’offerta: chi abita in una casa adeguata è molto cauto verso un’ipotesi di sostituzione, che potrebbe essere difficile da trovare.
La parola chiave del 2022 sarà “qualità” ed è una grande occasione.

Dove converrà investire? Grandi città o piccoli centri?

Dipende dal significato di investire. Se desideriamo una casa per viverla il concetto di investimento riguarda ciò che ci fa stare bene, nel breve, ma anche nel medio e lungo termine. Investire nella propria casa non è solo una questione economica, ma è una questione riguardante le nostre esigenze.
Se parliamo di puro investimento, gli ultimi dati di Nomisma vedono ovviamente una forte concentrazione dell’attenzione degli investitori su Milano insieme a una ripresa sui centri turistici, con Venezia capofila.
Aggiungiamo le opportunità sulle città universitarie di nuovo vissute dagli studenti che hanno bisogno di socialità e su tutti quegli interventi di riqualificazione che, diffusi sul territorio nazionale, rispetteranno i punti chiave della domanda immobiliare.
Dal 2022 si prospetta un periodo particolarmente dinamico per la città di Roma anche grazie a eventi quali il prossimo Giubileo del 2025 e, speriamo, Expo Roma 2030 che potranno contribuire alla trasformazione della capitale.

Quali saranno le richieste degli utenti? A cosa punteranno maggiormente nel nuovo anno?

Secondo noi la parola chiave sarà “servizi”.
La tendenza che stiamo osservando da parte delle persone consiste nel recuperare la centralità della casa come luogo privato: in tal senso occorreranno sempre più servizi in aree comuni, che rendano quindi lo spazio privato adeguato alle esigenze dell’abitare (il trilocale medio è diminuito del 10/15% come dimensioni nell’ultimo ventennio).
In un momento di offerta scarsa, il prezzo sarà una variabile chiave per avvicinare acquirenti: un prezzo giusto è ancora di più un fattore determinante.

La proroga dei bonus dedicati al mondo della casa e dei condomini anche per il 2022 influirà sull’andamento delle compravendite?

Sicuramente possono permettere una riqualificazione dell’offerta e creare opportunità, seppur agendo in un mercato di forte frazionamento della proprietà come quello italiano.

Domanda delle domande: a chi intende mettersi alla ricerca di una casa durante il prossimo anno, suggerisce l’acquisto o l’affitto?

La risposta non può che essere soggettiva dipendendo dalle esigenze personali.
Certo è che oggi l’accesso al credito è possibile a partire da un basso livello dei tassi di interesse, e sono previste agevolazioni, ad esempio, per gli under 36 e per acquisti green.
Il 60% degli under 36 è proprietario della casa in cui abita, quindi la proprietà è ancora importante anche per le nuove generazioni.
Vediamo comunque sui principali centri un’attenzione al build to rent come alternativa sempre più presente a chi costruirà immobili nei prossimi anni.

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