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Mercato immobiliare commerciale: gli scenari per il 2020

Il 2019 si era concluso in modo positivo per il mercato immobiliare commerciale italiano, con un importante volume di capitale destinato agli investimenti e allo sviluppo in tutti i settori. Diverse transazioni cominciate lo scorso anno avrebbero dovuto concludersi nei primi mesi del 2020, favorendo quindi un inizio d’anno positivo, ma l’arrivo dell’epidemia di Covid-19 ha frenato i viaggi e gli acquisti provocando un rallentamento dell’intero comparto.

Secondo l’ultimo report di CBRE sono in particolare tre gli aspetti del business più colpiti dall’emergenza sanitaria: il flusso di entrate, il peso dei costi fissi sui costi totali e il peso del debito a breve termine che sta aumentando.

Come si può immaginare, le ricadute economiche dipenderanno anche da quanto effettivamente durerà questa emergenza. Una chiusura troppo prolungata potrebbe infatti portare gli investitori a rivedere le proprie strategie. E a risentirne sarebbero soprattutto il settore alberghiero e quello del tempo libero, che a partire dalla fine di febbraio sono stati colpiti forse più di tutti dalle conseguenze delle misure restrittive.

Probabilmente si riprenderà prima il turismo interno, soprattutto in Italia, mentre quello internazionale impiegherà più tempo per tornare ai livelli pre-epidemia. Due gli scenari che CBRE ipotizza per l’Europa.

Nel primo, l’emergenza viene contenuta nel giro di cinque mesi e la ripresa globale potrebbe arrivare già a fine 2020, contando circa 72 milioni di visitatori in meno rispetto allo scorso anno.

Nella seconda ipotesi invece si dovranno adottare nuove misure di contenimento e gli arrivi complessivi calerebbero del 17,9%, con 263 milioni di arrivi in meno rispetto al 2019. In questo caso non ci sarà un completo recupero, se non dopo il 2021. Inutile dire che le speranze ricadono sul primo.

di Giulia Dallagiovanna

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