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Mercato immobiliare del 2022: trend e previsioni dal Gruppo Tempocasa

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato: manca meno di un mese all’arrivo del 2022. E come per un rituale che ormai appartiene a qualsiasi settore, oltre a un bilancio sull’anno appena trascorso, si cerca di tratteggiare l’identikit di quello alle porte.

In questa occasione lo facciamo grazie alle parole di Valerio Vacca, direttore comunicazione e marketing di Gruppo Tempocasa, con cui proviamo a riflettere su aspettative e previsioni sul 2022, attraverso 5 domande chiave che ci accompagneranno per tutto il mese di dicembre.

Il 2022 sarà un anno positivo per il mattone? Quale direzione prenderà il settore?

Ci sono tutti i presupposti per pensare che il mercato immobiliare continuerà a crescere. La brusca frenata che ha subìto il settore nel 2020, a causa del Covid, ha portato a una perdita di un quarto di anno che, poi, è stato riversato sul biennio 2021/2022.

Se vogliamo fare una previsione più a lungo termine, nel 2023 i tassi di mutuo subiranno un aumento e questo porterà a un’accelerazione del processo di compravendita da parte di coloro che hanno intenzione di acquistare casa nei prossimi due anni, concludendo l’operazione prima della fine del 2022. In questo modo si avrà la possibilità di risparmiare sugli interessi di mutuo e riversarli, di conseguenza, sull’acquisto della casa.

Questo non vuole dire che si passerà da un 1,20% di tasso fisso a circa un 5%, come accaduto nel 2002/2003. Ma per le famiglie benestanti, che dovranno fare un mutuo da 300/400.000 euro, anche un solo punto percentuale in più significherà versare una rata annuale maggiorata di 3/4.000 euro, che equivale a 250/300 euro al mese.

Dove converrà investire? Grandi città o piccoli centri?

Il nuovo trend vedrà l’affermarsi di un boom suburbano, passando ad abitazioni ubicate nella prima provincia, piuttosto che in città.

Le città si sono estese e continueranno a espandersi. Milano, per esempio, da qualche anno ha iniziato a spostarsi dal puro centro. Nel primo hinterland si riesce a vendere gli immobili per 3.500-4.000 euro a metro quadro. Prima della pandemia, invece, i prezzi si aggiravano intorno ai 2.500-2.600 euro. Questi 800-1.000 euro in più a metro quadro incidono di 100.000 euro su una superficie di 100 metri quadri. Da una parte, quindi, i tassi faranno risparmiare 80-100.000 euro su base ventennale e, dall’altra, apriranno alla possibilità di riversarli sul prezzo di un immobile di qualità.

Quali saranno i tagli di immobili più richiesti dagli utenti? A cosa punteranno maggiormente nel nuovo anno?

Gli italiani continueranno a prediligere abitazioni con giardino e spazi all’aperto. Dopo il lockdown, infatti, è stata rivalutata quella villa tanto bistrattata negli anni Novanta. Oggi conosciamo alla perfezione i difetti delle nostre case, avendole vissute pienamente durante la pandemia, e ci ritroveremo a domandarci se effettivamente serva o meno un locale supplementare da adibire, per esempio, a palestra. Questo spazio potrebbe arrivare anche a costare intorno ai 50.000 euro in più nel caso, per esempio, di un locale di 10/15 metri quadri con costo compreso tra i 3.500 e i 4.000 euro a metro quadro. Ultimamente, peraltro, le nuove costruzioni prevedono proprio una palestra condominiale dove, oltre ad allenarsi, si avrà la possibilità di fare sane pubbliche relazioni.

La proroga dei bonus dedicati al mondo della casa e dei condomini anche per il 2022 influirà sull’andamento delle compravendite?

Assolutamente sì, è innegabile. In questo momento stiamo tenendo le dita incrociate per la nuova finanziaria. Fino a 20 giorni fa, per esempio, lo sconto in fattura sembrava essere bocciato, mentre oggi pare venga prorogato. È chiaro che questo andrà a incidere sull’andamento delle compravendite, com’è stato per il 2021. Nella bozza della legge di bilancio 2022 si legge, per esempio, che il bonus 110% verrà addirittura prorogato al 2023.

Domanda delle domande: a chi intende mettersi alla ricerca di una casa durante il prossimo anno, suggerisce l’acquisto o l’affitto?

Per il 2022 suggerirei di comprare, anche se alcune correnti di pensiero considerano l’acquisto di una prima casa un investimento oneroso dal punto di vista finanziario. In linea generale, comunque, in Italia la casa rappresenta un punto di arrivo, oltre che un bene rifugio. In altri paesi le cose non stanno proprio così: basti pensare che in alcune nazioni solo il 20% della popolazione è proprietario di una casa, mentre l’80% predilige la locazione.

In definitiva, se non ci fossero tassi così bassi non porrei così in secondo piano la locazione. Ma oggi parliamo di percentuali dell’1 o dell’1.20%, o addirittura di tassi fissi allo 0.80% per 20 anni. Perciò il 2022 sarà ufficialmente l’anno giusto per l’acquisto della casa.

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