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Mercato immobiliare Usa: serve un rallentamento per evitare il collasso

Dopo il periodo di forte espansione che ha contraddistinto il biennio 2020-2021, caratterizzato dalle agevolazioni fiscali, nel 2022 il mercato immobiliare statunitense potrebbe subire un deciso rallentamento onde evitare la bolla.

Mercato immobiliare in Usa: prezzi delle case da correggere

I primi segnali sono arrivati già nell’ultima parte del 2021 con il default di Evergrande, colosso del real estate cinese, ma anche in altre economie i prezzi reali delle case stanno percorrendo un sentiero di crescita esplosivo, che potrebbe sfociare in una correzione o persino in un collasso del mercato.

In questo senso, è esemplare il caso statunitense dove, ad aprile 2022, il prezzo mediano di vendita delle case ha superato i 391.000 dollari, segnando un aumento del 60% rispetto a cinque anni fa.

Del resto, è la società d’intermediazione immobiliare Redfin a dirci che negli USA, nell’ultimo trimestre 2021, il 18,4% delle case vendute è stato acquistato con finalità d’investimento, in netto aumento rispetto al 12,6% di un anno prima.

Inoltre, i tassi di crescita annui dei prezzi delle abitazioni hanno raggiunto il 20%, ben oltre il 14% registrato durante la bolla immobiliare dei primi anni 2000. E i prezzi delle case sono altissimi anche al netto dell’inflazione: di recente la Federal Reserve di Dallas ha ammesso una crescente preoccupazione per l’esuberanza anomala dei prezzi reali delle abitazioni.


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Preoccupazione per l’impennata dei tassi sui mutui

Anche i tassi applicati ai mutui immobiliari hanno visto un adeguamento: sui prestiti trentennali il tasso è intorno al 5,5% (valore che non si toccava dall’agosto 2009), corrispondente a un incremento di 220 punti base rispetto a inizio anno.

La crescita dei tassi sui mutui ha fatto precipitare la possibilità di comprare casa per le famiglie americane: secondo l’agenzia federali di servizi finanziari Fannie Mae, ad aprile 2022 il sentimento di fiducia dei consumatori nei confronti dell’edilizia abitativa è sceso al livello più basso da maggio 2020, quando imperversava la pandemia.

di Aurora Tamigio

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