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Mutui casa: dal 2019 addio al quantitative easing

Solamente qualche giorno fa la Banca Centrale Europea ha reso noto che l’ormai famosa politica d’espansione, più comunemente conosciuta come quantitative easing, non proseguirà nel 2019.
Si prospettano dunque interessanti novità per la vendita e l’acquisto degli immobili nel nostro Paese, ma anche per l’intero mercato immobiliare più in generale: se infatti il QE fino a questo momento ha facilitato gli istituti di credito rendendoli più propensi ad erogare denaro, secondo gli esperti la sua fine non comporterà, almeno in un primo momento, un’interruzione di questo andamento.

Sul mercato i mutui sono sempre più convenienti

Secondo un recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore, che ha preso in esame le diverse offerte di mutuo casa attualmente disponibili, non si avverte un’inversione di rotta e anzi, i tassi sembrano essere ancora in calo con i migliori fissi all’1,4% e i variabili allo 0,5%.
Nonostante infatti sia ormai ufficiale la notizia che il piano espansivo della BCE vedrà una sua conclusione a breve, questo non ha portato almeno per ora le banche a modificare i loro tassi, che si mantengono comunque ai minimi storici. Ciò può stare a significare che i mutui, oggi, vengono visti come una sorta di “prodotti di attrattiva” capaci di allargare il giro di clientela al quale poi sarà possibile offrire altre soluzioni, ma può indicare anche che gli istituti hanno già messo a punto dei piani precisi per il futuro. A prescindere da questo, stando al parere degli esperti, si verificheranno delle condizioni vantaggiose per i mutuatari che, a causa di una concomitanza di fattori, nonostante la fine del QE, data l’attuale politica monetaria non vedranno aumentare le somme necessarie per acquistare un immobile a fronte della richiesta di un mutuo casa.

di Francesca Lauritano

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