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Mutui ipotecari, l’analisi dell’Agenzia delle Entrate sulla destinazione del capitale

Nel Rapporto mutui ipotecari 2021 di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato anche le statistiche sulla destinazione dei finanziamenti erogati nel corso del 2020: l’obiettivo è di capire quale parte del debito estratto dal patrimonio immobiliare ipotecato sia servita a finanziare nuovi investimenti immobiliari e quale invece sia stata destinata ad altre attività economiche.

Il primo dato che emerge è che, nel confronto con il 2019, c’è stato un calo generale di entrambe le forme di finanziamento, specialmente nelle città. Ma ecco i numeri più nel dettaglio.

Dove è stato investito il capitale finanziato

Nel 2020 gli immobili concessi in garanzia sono stati oltre 800mila, mentre il capitale di debito finanziato ha superato i 78 miliardi (circa il 13% in meno rispetto al 2019).

Analizzando in quale mercato è stato assorbito il capitale concesso a garanzia, si nota che la maggior parte, il 43,5%, è andata in quello denominato A (compravendite immobiliari), il 38% nel C (nessuna compravendita immobiliare) e il 18,6% nel misto (parte compravendite immobiliari e parte extra immobiliare).

Nel confronto con il 2019 emerge una diminuzione di capitale: per quanto riguarda il mercato A del -5,5%, che al Sud diventa -8,1%, per il C del -19,6%; e anche di numero di immobili ipotecati: mercato A -4,3%, C -24,6%.

L’analisi nelle grandi città

A livello nazionale abbiamo visto che la quota di capitale usata per finanziare il mercato immobiliare è del 43,5%, percentuale che si alza al 50% se si esamina l’andamento delle maggiori città: a Torino addirittura il 71,6% del totale, a Napoli, Genova e Palermo il 70%. La metropoli nella quale invece è più alta la parte di capitale destinata a finanziare attività extra immobiliari è Roma, con oltre il 38% del totale.

Anche nelle città si conferma il trend nazionale di calo dei finanziamenti sia per il mercato immobiliare A (tranne a Bologna e Torino) sia per quello extra immobiliare C, con l’eccezione di Roma e Firenze.

di Laura Fabbro

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