Nel report Banche e moneta: serie nazionali condotto e pubblicato dalla Banca d’Italia viene evidenziato che nel mese di novembre 2021 i tassi di interesse sui mutui si sono collocati all’1,81%, registrando un lieve aumento rispetto all’1,79% di ottobre del medesimo anno.
L’andamento del TAEG nel corso del 2021
I dati resi noti da Bankitalia e pubblicati nello studio sono relativi al TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale), che comprende le spese accessorie dei prestiti finalizzati all’acquisto di un immobile a uso abitativo. Il TAEG è aumentato nel primo semestre dell’anno, nello specifico da gennaio (1,61%) a giugno (1,77%), per poi seguire un andamento altalenante, che ha registrato nel dettaglio i seguenti valori: 1,64%, a febbraio, 1,72% a marzo, 1,74% ad aprile, 1,76% a maggio, 1,77% a giugno. Per poi proseguire con l’1,75% di luglio, l’1,85% di agosto, fino all’1,74% di settembre e l’1,79% di ottobre.
I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie
Nello studio di Bankitalia viene fatto riferimento anche ai dati relativi ai tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie ed emerge quanto segue.
Sono stati pari all’1,09% (1,14% in ottobre), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati dell’1,67%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,70%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,31% (0,30% nel mese precedente).
I dati sui prestiti del settore privato in novembre
A novembre 2021 i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1,5% sui dodici mesi (1,6% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati del 3,8% sui dodici mesi (3,7% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,4% (0,6% nel mese precedente).
I depositi del settore privato sono cresciuti del 6,2% sui dodici mesi (contro il 7,0% in ottobre); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 4,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente (-3,8% in ottobre).
Le sofferenze sono in calo
Il report si conclude riportando dei dati sulle sofferenze: queste sono diminuite del 21,0% sui dodici mesi (in ottobre la riduzione era stata del 19,6%); la variazione può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.
di Letizia Del Nero
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