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Navigli a Milano: le 10 cose da non perdere

La zona dei Navigli è una della più famose di Milano e una delle più frequentate di giorno e di notte: ricca di locali, luogo perfetto per l’aperitivo e la movida, sede di fiere e mercati, come il Mercato dell’Antiquariato o l’annuale manifestazione primaverile dedicata ai fiori.

Ma quali sono le cose più belle e interessanti dei Navigli?

Spazio Alda Merini

La Casa delle Arti è lo spazio dedicato alla grande poetessa Alda Merini, che è sempre stata particolarmente legata a questa zona.

Anche se non è stato possibile conservare la sua storica abitazione in Ripa di Porta Ticinese 47, la casa museo, allestita in Via Magolfa 32, riproduce la sua casa con i mobili originali e i suoi effetti personali e ospita una grande quantità di documenti, foto e appunti.

Colonne di San Lorenzo

Le Colonne di San Lorenzo, in numero di 16, alte 7 metri e mezzo, sono in marmo e risalgono all’Antico Impero Romano: provengono da edifici romani del II o III secolo, da cui sono state rimosse e trasportate per completare la Basilica di San Lorenzo; a sovrastarle vi sono dei capitelli, diversi per stile e dimensione, presi da altri edifici e assemblati in epoca medievale.


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Darsena

La Darsena era l’antico porto di Milano, centro della vita commerciale della città e luogo di incontro: oggi è il centro della vita notturna milanese.

Grazie alla Darsena, fu possibile la costruzione dei Navigli e della via dell’acqua che collegava Milano al Po e all’Adriatico e al Lago Maggiore verso il Nord Europa.

In occasione di Expo 2015 una serie di lavori di riqualificazione dell’area ha permesso il suo recupero e ha trasformato l’antico mercato comunale nell’attuale mercato coperto.

MUDEC

Il MUDEC è un museo dedicato alle culture del mondo e nasce negli anni Novanta per volere del Comune di Milano dal recupero dell’ex Ansaldo, con la trasformazione di uno spazio industriale in uno spazio culturale: esso presenta una collezione permanente e ospita svariate mostre temporanee, oltre a una biblioteca, un ristorante, uno store e a spazi creativi e laboratori.

Naviglio Grande

Il Naviglio Grande, lungo 50 chilometri complessivi, è stato il cardine dello sviluppo della città di Milano, permettendo spostamenti, commerci e trasporto di merci e materiali.

Grazie al Consorzio Navigare l’Adda è possibile fare una gita in battello per esplorare le varie tratte del Naviglio Grande e vivere un’esperienza insolita e fuori dal tempo.

Naviglio Pavese

Il Naviglio Pavese è l’altra grande arteria di collegamento di Milano sull’acqua: lungo 33 chilometri, collega la città a Pavia e fino alla metà del secolo scorso fu usato per il trasporto di merci, mentre oggi è prevalentemente un canale per l’irrigazione.

Lungo le sue sponde è possibile ritrovare molte testimonianze del passato, specialmente legate alla storia industriale di Milano, come mulini, filature, cascine.

Porta Genova

Il quartiere prende il nome dalla porta omonima situata lungo le antiche mura spagnole di Milano, di cui ancora oggi rimangono alcuni reperti come i caselli daziari ottocenteschi visibili in Piazzale Cantore.

Tipiche di questa zona sono le case di ringhiera, caratterizzate dai ballatoi che all’interno dei cortili come lunghe passerelle uniscono le case, e anche la particolare Fiera di Sinigaglia, storico mercato delle pulci risalente al 1800.

Porta Ticinese

La Porta Ticinese è una delle 6 porte principali di Milano collocate lungo i bastioni spagnoli: essa conduceva da Piazza XXIV Maggio, dove ancora oggi c’è l’Arco di Porta Ticinese, verso la zona a sud della città, e Ripa di Porta Ticinese è una strada di particolare fascino, ricca di negozi e botteghe.

Assolutamente da non perdere è poi la Basilica di Sant’Eustorgio e il suo museo, che conserva opere d’arte medievali, rinascimentali e barocche.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio

La chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio è in Alzaia del Naviglio Grande 34: all’esterno la facciata spoglia di mattoni rossi è incompiuta, mentre l’interno è caratterizzato da soffitti a botte, colonne decorate ed elementi neogotici.

Sorta su una piccola cappella dedicata alla Madonna datata 1556, la chiesa fu costruita in epoca barocca ma poi distrutta da un incendio nel 1719 e nuovamente ricostruita; in seguito, venne ampliata per accogliere un maggior numero di fedeli tra fine ‘800 e inizio ‘900 con l’inserimento di elementi più moderni, ma questa nuova ristrutturazione non venne mai ultimata.

Vicolo dei Lavandai

Dulcis in fundo, non si può dire di aver visto davvero i Navigli senza andare nel celebre Vicolo dei Lavandai, un angolo fuori dal tempo e rimasto intatto: come dice il nome, era il luogo deputato a lavatoio del quartiere grazie all’acqua dal Naviglio Grande ed è rimasto in funzione dall’Ottocento fino agli anni Cinquanta.

Il nome al maschile rivela che a occuparsi del lavaggio non erano le donne, ma gli uomini della Confraternita dei Lavandai di Milano: si trattava di una sorta di primo servizio di lavanderia su commissione destinato alle famiglie ricche di Milano.

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