Negli ultimi anni il mondo del lavoro ha subito grandi trasformazioni: il concetto di impiegato si è fatto sempre più fluido come anche gli orari di lavoro che a loro volta si sono fatti maggiormente dinamici. Basti pensare che, stando a quanto reso noto dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, in Italia ci sarebbero circa 305.000 smart worker, cioè i lavoratori dipendenti che possono però godere di una certa flessibilità di orario e di autonomia sul luogo di lavoro.
Secondo invece i dati elaborati dall’Eurostat il nostro paese, inoltre, registra anche la seconda percentuale più alta di self-employed a livello europeo, il 21%, subito dopo la Grecia con il 29%.
Gli uffici cambiano forma
Tutte queste novità hanno portato, inevitabilmente, a doversi confrontare con la necessità di spazi dal carattere innovativo, ridisegnando il concetto stesso di ufficio tradizionale grazie a consigli di arredamento e oggetti di design sempre più in linea con i concept workspace.
In Italia senza dubbio la città che rappresenta in maniera migliore queste nuove tendenze è Milano dove, secondo quanto riportato qualche settimana fa su Il Foglio, ci sarebbero oltre 80 spazi di coworking già affermati e molti altri in via di sviluppo.
Si tratta di contesti dinamici, capaci di creare fitte reti di collaborazioni dove è possibile assistere alla fusione di nuove sinergie tra aziende e professionisti. Lo spazio di lavoro, dunque, si deve necessariamente adattare a queste nuove necessità diventando il luogo delle relazioni per eccellenza: smart office, coworking, social hub, office branding sono solo alcune delle parole alla base di questa grande rivoluzione.
di Francesca Lauritano
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