Restituire alle città quello che ha tolto loro il cemento, vale a dire il verde. Come? Non dentro alle abitazioni ma fuori dai palazzi, sulle pareti o i tetti dei condomini, risparmiando energia, rendendo il contesto più bello e vivendo così in abitazioni che rispettano l’ambiente. Un recente studio dell’Enea (leggi qui la versione completa e ufficiale) riporta all’attenzione la possibilità di piantumare i tetti di palazzi e abitazioni, così come quella di creare pareti vegetali, veri e propri giardini pensili, ricordando quali sono le regole per farlo con gli incentivi a disposizione nel nostro Paese.
Come si accede al bonus
Partiamo dai requisiti per usufruire dell’ecobonus al 65%. Il documento che li spiega è il Decreto del 26 giugno 2015, dove vengono definiti i limiti per la trasmittanza termica che ogni intervento deve rispettare. A certificare i singoli progetti e inviare ad Enea la documentazione saranno proprio i progettisti. Sono loro, ricordano dall’Ente, che devono valutare i fabbisogni energetici per la climatizzazione per poterli limitare e mantenere freschi gli ambienti in estate. Se un intervento verde, con materiali e tecniche innovative, può generare lo stesso effetto benefico di strumenti e mezzi più classici ma energivori, allora basterà certificare il tutto e inviare a Enea la documentazione che attesti la conformità dell’intervento alle norme stabilite.
Quali sono le coperture a verde che consentono di accedere all’ecobonus
Ci sono due tipi di coperture che permettono l’accesso ai vantaggi fiscali del 65%:
- La copertura di tipo estensivo, vale a dire quella che ha per protagoniste le piante di genere Sedum, ossia specie di piante grasse e perenni che non hanno bisogno di grande cura e tanta acqua. Queste installazioni richiedono sottili spessori di substrato, pari a meno di 15cm, e interventi di manutenzione minimi.
- La copertura di tipo intensivo, quella più impegnativa in termini di cura e manutenzione, in quanto impiega diverse specie vegetali come alberi, cespugli, erbacee perenni e tappeti erbosi. Gli spessori dei substrati sono più importanti, raggiungono circa 50 cm, e servono o ad abbellire o a isolare l’ambiente rispetto all’esterno per consentire di svolgere attività all’aperto in modo protetto.
Perché pensare a un tetto verde
Secondo il sopracitato studio di Enea, diffondere la vegetazione nelle aree urbane porterebbe al taglio del 25% dell’elettricità usata per raffreddare i nostri condomini, mantenendo la temperatura comfort di 26 gradi sempre costante, evitando i picchi di calore in estate che possono raggiungere i 50 gradi nelle ore più calde in caso di tetto “scoperto”. Non solo nella bella stagione, il tetto verde è utile anche in inverno, quando grazie alla fotosintesi e alla traspirazione migliora l’efficienza energetica dell’edificio.
Questo post Pareti vegetali e tetti verdi: l’Enea ricorda i requisiti per l’ecobonus al 65% é pubblicato da Immobiliare.it.