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Portinerie di quartiere (non solo a Milano): a cosa servono e quali sono i vantaggi?

L’idea di “portineria di quartiere” è nata in Francia nel 2016, più precisamente a Parigi, quando una rete di chioschi chiamata Lulu dans ma rue ha cominciato ad offrire aiuto per i piccoli problemi quotidiani che il cittadino si trova ad affrontare, con l’obiettivo di consolidare le relazioni di vicinato e supportare la microeconomia locale.

Negli ultimi anni, questa iniziativa ha preso piede anche in Italia, coinvolgendo diverse città, piccole e grandi (come Milano).

Portineria di quartiere: cosa è e a cosa serve?

Si tratta, solitamente, di piccole attività commerciali, ben radicate sul territorio di riferimento, come bar, mercati comunali, edicole, che offrono i servizi tipicamente associati alla figura del portinaio.

I vantaggi

Si va, quindi, dalla ricezione e la custodia di pacchi o di altri oggetti, a piccoli lavori di manutenzione e riparazione.

Ma è anche possibile lasciare le chiavi di casa, quando si parte per le vacanze, o trovare qualcuno che si occupi dell’animale di casa. Il tutto a prezzi contenuti.

Inoltre, lo spazio fisico dell’attività diventa anche luogo di incontro e condivisione di competenze tra vicini, creando occasioni di socialità e di circolarità.

Dove sono le principali portinerie di quartiere a Milano

Una tra le più famose della città è la Portineria14, via Ettore Troilo 14, zona Navigli, gestita da tre amiche.

Poco più in là, in Giambellino, c’è invece il LabCafè, via Luigi Scrosati 9, che si propone come portineria sociale per gli abitanti della zona.

In Tortona anche il BASE Milano, via Bergognone 34, ha aperto da poco una portineria di quartiere che offre diversi servizi, tra cui una biblioteca delle cose e un mercato a filiera corta.

In corso Garibaldi 83, si trova l’Edicola 2.0, una delle prime edicole digitali di Milano con servizi di portierato diurno, oltre a dibattiti ed eventi culturali.

Nella zona Nord di Milano, più precisamente a NoLo, l’hugMilano, via Venini 83, è un posto sicuro dove lasciare un pacco o un mazzo di chiavi per gli ospiti.

Inoltre, in questi ultimi anni a Milano c’è stato il rilancio della rete di edicole Quotidiana, dove oltre ad acquistare giornali e riviste, è anche possibile fare una piccola spesa e accedere a diversi servizi socio-assistenziali. Grazie alla rete, le edicole diventano anche forte presidio culturale di quartiere.

Un po’ fuori città, invece, nei pressi di Monza, è partito il nuovo progetto di portineria di quartiere Sèm Chì, via Giulio Silva 26 (MB).

Portinerie di quartiere in Italia: una panoramica

A Bari ci sono il Caffè Portineria e la Portineria 21, mentre nella Capitale è attiva in maniera capillare sul territorio l’associazione “Il portiere di quartiere” che ha aperto delle sedi anche a Genova e a Torino.

In aggiunta, nella città ligure una vecchia edicola del quartiere Foce è la sede del progetto “Mani-man” che dà un aiuto concreto agli abitanti della zona. Mentre, nella città sabauda, l’ex edicola chiosco di Porta Palazzo è stata adibita a Portineria di Comunità e Spaccio di cultura.

A Torino anche l’associazione “TOC TOC – La portineria del tuo quartiere” offre tutti i servizi tipici di una portineria.

Infine, a Bologna, nel quartiere Saragozza, è Lele – Portiere di quartiere la portineria di strada più conosciuta e frequentata.

*Immagine in alto – Credits to Ansa.it

di Redazione

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