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Prestiti e mutui: c’è un limite?

Con i tassi dei mutui che hanno toccato i minimi storici e con le nuove esigenze dell’abitare provocate dalla pandemia, sempre più italiani decidono di cambiare casa e si rivolgono alla banca per avere un prestito. Ma che cosa succede se abbiamo già un altro mutuo in corso, per esempio per l’acquisto di un secondo immobile? C’è un limite al numero di prestiti che gli istituti di credito possono concedere? Ecco tutte le risposte.

Nessun vincolo legislativo

La normativa in merito a mutui e prestiti lascia aperta ogni possibilità: l’articolo 1813 del codice civile, infatti, spiega quali sono i diritti e i doveri delle parti, ma non si esprime per quanto riguarda il numero delle operazioni che ogni cittadino può sottoscrivere. Sta dunque alle singole banche decidere, e il criterio in base al quale si riservano o meno di accettare è sempre lo stesso, che si tratti di uno o più finanziamenti: quante probabilità ci sono che il richiedente non possa restituire il prestito?

Il reddito è l’unica discriminante

Quando la banca esamina la capacità di rimborso di un candidato osserva il suo merito creditizio e il suo reddito. Può dunque capitare che neghi il prestito a chi non ha mutui in corso mentre lo conceda a chi ne ha già sottoscritti altri: tutto dipende dalle entrate e dalle segnalazioni delle banche dati. Se abbiamo un reddito elevato, che ci consenta di mantenere il nostro tenore abituale di vita anche versando la rata mensile, e nessuno storico negativo di conti in rosso o di cambiali non pagate, allora non c’è limite alla concessione di credito che possiamo ottenere. Al contrario, per la “cessione del quinto”, un particolare tipo di prestito che si estingue cedendo appunto quote dello stipendio, il limite è proprio un quinto del nostro salario: ovvero la rata non può superare il 20% di ciò che percepiamo ogni mese.

di Laura Fabbro

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