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Proroga del blocco degli sfratti, misura legittima secondo la Corte costituzionale

Con la sentenza numero 213 la Corte costituzionale ha riconosciuto la legittimità delle due proroghe al blocco degli sfratti: quella che dal 1° gennaio 2021 ha posticipato il blocco al 30 giugno e quella che, successivamente, dal 1° luglio ha rimandato il tutto al 31 dicembre 2021.

Le proroghe del blocco messe in atto per morosità dal legislatore in risposta a una situazione eccezionale quale la pandemia da COVID-19 – è una misura dal carattere intrinsecamente temporaneo in quanto è destinata a esaurirsi entro il 31 dicembre 2021, “senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale”.

È questo un estratto della motivazione della sentenza, depositata da Giovanni Amoroso, il suo redattore, con la quale la Corte costituzionale ha giustificato e confermato la legittimità delle proroghe.

I dubbi sollevati dai Tribunali di Trieste e Savona

Il Tribunale di Savona e il Tribunale di Trieste avevano sollevato dubbi sulla legittimità del blocco degli sfratti, riferendosi dello specifico agli articoli:

  • “Milleproroghe” (13, comma 13, del decreto-legge 31 dicembre 2020 n. 183);
  • “Sostegni” (40-quater del decreto legge 22 marzo 2021 n. 41).

Ma in merito all’ opposizione svolta dai Tribunali la Corte si è espressa dichiarando le censure infondate. Infatti, se all’inizio dell’emergenza la sospensione era generalizzata, con le successive proroghe – si legge sulla sentenza emessa dalla Corte costituzionale – “il legislatore ne ha via via ridotto l’ambito di applicazione, operando un progressivo e ragionevole aggiustamento del bilanciamento degli interessi e dei diritti in gioco”.

Il parere di Confedelizia

Intanto non è tardato ad arrivare il commento di Confedilizia, da sempre critica verso il blocco degli sfratti e le sue proroghe. Giorgio Spaziani Testa, presidente dell’associazione, ha infatti dichiarato: “Come era prevedibile, la lettura delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato legittimo il blocco degli sfratti non ci ha minimamente convinti. Inutile entrare in dotte disquisizioni giuridiche: sulla – a nostro avviso palese – violazione della Costituzione italiana si sono ampiamente dilungati i giudici dei Tribunali di Trieste e Savona nelle rispettive ordinanze, anche sulla base delle argomentazioni portate dagli avvocati della Confedilizia. La sostanza, stringendo all’osso la questione, è che per la Consulta – oltre che per il Parlamento e per gli ultimi due Governi – il ‘dovere di solidarietà economica sociale’ esiste solo in capo ai proprietari, privati per quasi due anni del loro immobile e del loro reddito, senza alcun risarcimento da parte dello Stato e costretti persino a pagare spese e tasse”.

di Linda Compagnoni

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