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Prorogate fino a marzo le agevolazioni per la prima casa

Buone notizie per chi è alla ricerca della sua prima casa: un emendamento al Decreto Milleproroghe ha infatti allungato fino al prossimo 31 marzo il termine per la sospensione delle agevolazioni. In particolar modo sono stati sospesi i termini di queste misure:

  • I 18 mesi disponibili per cambiare residenza nel Comune in cui si trova l’immobile acquistato a partire dalla data del rogito;
  • I 12 mesi entro cui chi ha venduto la sua prima casa, con i relativi benefici, deve comprarne un’altra da adibire ad abitazione principale;
  • I 12 mesi entro cui chi ha comprato un immobile da adibire a prima casa deve procedere a vendere l’altra eventuale abitazione in suo possesso.

Il bonus prima casa

Ma quali sono le tanto discusse agevolazioni per chi acquista la sua prima casa? Per rispondere a questa domanda ci viene in soccorso la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, che puoi visionare direttamente sul sito dell’istituzione. Volendo ricapitolare brevemente i vantaggi fiscali, ricordiamo che:

  • Per un venditore privato o un’impresa che vende in esenzione Iva, l’imposta di registro proporzionale è prevista al 2% e non al 9%, quella ipotecaria fissa è pari a 50 euro, esattamente quanto l’imposta catastale fissa (sempre 50 euro);
  • Se si compra da un’impresa e quindi la vendita è soggetta a Iva, questa viene ridotta al 4% e ammontano a 200 euro rispettivamente le imposte di registro, ipotecarie e catastali.

I requisiti per usufruire di questi vantaggi fiscali sono diversi. Prima di tutto non deve trattarsi di un immobile accatastato nelle classi di lusso; in secondo luogo il fabbricato deve trovarsi all’interno del Comune dove l’acquirente ha o avrà – nei termini stabiliti – la sua residenza oppure dove lavora, ma soltanto in presenza di determinati requisiti.  Da gennaio 2016 i benefici sono stati estesi anche a chi è già proprietario di un immobile comprato con le agevolazioni prima casa a patto però che la casa già di proprietà venga venduta entro i dodici mesi successivi al nuovo atto d’acquisto. In questo documento infatti, che sia compravendita, dichiarazione di successione o atto di donazione, dovrà quindi essere riportato l’impegno a vendere la casa di proprietà entro un anno.

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