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Purificatori d’aria: la guida completa per respirare meglio tra le mura di casa

Una particolare categoria di elettrodomestici è sempre più diffusa nelle nostre case: parliamo dei purificatori d’aria, che limitano la diffusione di elementi nocivi e migliorano la qualità dell’aria che respiriamo fra le pareti domestiche (che, come confermano gli esperti, potrebbe essere molto più inquinata di quella all’esterno). Vediamo insieme come funzionano, su quali tecnologie si basano, dove posizionarli e come effettuare la manutenzione.

Purificatori d’aria: che cosa sono

I purificatori d’aria sono dispositivi che assomigliano a condizionatori portatili, dotati di ventole e particolari filtri la cui funzione è quella di rimuovere dall’atmosfera impurità come le particelle di polvere, il polline, il fumo e altre sostanze irritanti non visibili a occhio nudo ma che possono dare problemi all’apparato respiratorio, in particolare alle persone allergiche, per le quali sono assolutamente consigliati. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: la ventola fa convergere l’aria verso i filtri, per poi re-immetterla purificata nell’ambiente di casa.

Su quali sostanze agiscono i purificatori d’aria?

Le sostanze nocive che i purificatori “imprigionano” sono divisibili in alcune macrocategorie.

  • Polveri sottili o particolato atmosferico. Sono sostanze inorganiche il cui diametro può essere inferiore a 0,1 micron, costituite da minerali, fibre, metalli, particelle carboniose e silice. Derivano in modo particolare dall’inquinamento provocato dal traffico delle automobili, dal riscaldamento delle case e dalle emissioni industriali.
  • Composti organici volatili (Cov). Sono una grande famiglia di sostanze organiche caratterizzate dalla volatilità, cioè dalla capacità di evaporare a temperatura ambiente. Sono presenti in moltissimi prodotti di uso quotidiano, come i detersivi, le colle, gli smalti, e anche nei materiali da costruzione, negli arredi e nei rivestimenti. Per un elenco di tutti i Cov presenti negli ambienti indoor è possibile consultare l’apposita tabella realizzata dal Ministero della Salute.
  • Muffe e batteri. Responsabili del peggioramento dei sintomi nelle persone che soffrono di allergie insieme ai pollini e alla forfora animale (anche quelli a pelo corto perdono squame di pelle che fluttuano nell’aria e si depositano sulle superfici).

Quali filtri esistono e come scegliere il più adatto alle nostre esigenze

A seconda del modello, il purificatore d’aria ha a disposizione diversi tipi di filtro e vari sistemi di tecnologia che agiscono su differenti particelle presenti nell’aria delle nostre case. Vediamo quali sono i principali meccanismi presenti sul mercato.

  • Antipolvere. Si tratta di una griglia sottile e fitta che agisce sulle particelle più grosse e voluminose.
  • Ai carboni attivi. Si basano sulle proprietà naturali del carbone. Al passaggio dell’aria attraverso i micropori del carbone attivo, alcuni tipi di particelle vi rimangono attaccate sopra (senza penetrare all’interno). I filtri al carbone attivo sono efficaci contro i composti organici volanti, come il fumo di sigaretta o le esalazioni della vernice fresca, gli odori e alcuni gas inquinanti.
  • Ad alta efficienza (Hepa). Questi filtri, che assomigliano a dei fogli di carta pieghettati sono diventati molto popolari negli ultimi anni perché, come spiega la sigla stessa che sta per High Efficiency Particulate Air, sono in grado di catturare anche le particelle più piccole (dal diametro di 0,3 micron in su).
  • Sterilizzatore ultravioletto. Alcuni purificatori sono forniti di filtri e anche di una lampada ultravioletta sterilizzante, come quelle utilizzate anche in ambito sanitario per contrastare batteri, muffe e agenti patogeni

Portata

In generale i consumi dei purificatori d’aria sono modesti, quindi nel momento della scelta potrebbe essere più utile soffermarsi su un’altra caratteristica che invece differenzia tra di loro i vari modelli, ossia la portata, cioè la quantità di aria purificata che può essere emessa all’interno della stanza.

Se dobbiamo migliorare la qualità dell’aria di una stanza molto piccola, la portata di cui avremmo bisogno si riduce e potremo accontentarci quindi di un purificatore di dimensioni ridotte o addirittura portatile. Ma per ambienti di 100 mq e oltre sarà opportuno scegliere un purificatore con una portata maggiore.

Marche e prezzi

Ormai quasi tutte le grandi aziende che producono elettrodomestici hanno in catalogo uno o più modelli di purificatori d’aria. Ne possiamo citare alcuni, ovviamente solo a titolo d’esempio, come il Philips AC3256, l’EAP450 di Electrolux e il Dyson Pure Cool; ma anche Daikin, Levoit e Argoclima hanno messo in commercio ottimi prodotti.

Per quanto riguarda il costo, si parte da circa 100 euro e si arriva anche a oltre 500.Un suggerimento importante: controlla sempre che i filtri di ricambio del modello che preferite siano facilmente reperibili e non costino troppo.

Manutenzione dei depuratori d’aria

La manutenzione consiste nel sostituire periodicamente i filtri, sia di quelli al carbone sia di quelli Hepa. Normalmente è consigliabile cambiarli ogni 3 mesi, ma la durata può variare in base all’utilizzo dell’elettrodomestico. Proprio per questo alcuni modelli hanno una spia luminosa che avvisa quanto il filtro è ormai inefficace. Inoltre, quasi tutti i purificatori sono dotati di una sorta di pre-filtro che può essere permanente o che va a sua volta sostituito. È una buona norma pulire con l’aspirapolvere o sciacquare ogni tanto il prefiltro su cui rimangono le particelle più grosse come i capelli e i peli degli animali.

Dove posizionare il purificatore d’aria

Il purificatore d’aria può essere collocato in qualsiasi punto della casa, ma bisogna evitare di installarlo troppo vicino alla parete o ad altri elementi d’arredo: fra le griglie e qualsiasi altro oggetto di solito dovrebbero esserci almeno 60 cm. Durante l’utilizzo chiudiamo le finestre e, se possibile, anche la porta della stanza che vogliamo purificare.

Contro la muffa: deumidificatore o purificatore?

A seconda del modello il purificatore è più o meno efficace contro la muffa perché trattiene le spore, senza però eliminarle del tutto come fa invece il deumidificatore. Per questo, contro l’umidità e la muffa eccessive gli esperti consigliano di acquistare un deumidificatore.

Ionizzatore: che cos’è e perché gli esperti lo sconsigliano

Si tratta di un apparecchio simile al purificatore, ma senza i filtri. La sua funzione è quella di arricchire l’aria di ioni negativi per contrastare la presenza di ioni positivi e radicali liberi, diffusi in ambienti inquinati. Tuttavia, l’opinione oggi prevalente è che ionizzare là dove ci siano sostanze nocive come i Cov ne aumenti la pericolosità, perché anziché neutralizzarle le si fa semplicemente aderire alle pareti o al pavimento. No anche agli ozonizzatori, cioè apparecchi che rilasciano ozono: un gas irritante per le vie respiratorie.

di Laura Fabbro

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