Come ha dimostrato un’analisi della California Air Resources Board, l’aria che respiriamo negli ambienti chiusi è maggiormente inquinata rispetto a quella esterna, e non di poco: fino al 60% in più. Per questo Leopoldo Busa, architetto e progettista veneto, ha ideato una nuova certificazione che si occupa proprio di monitorare la salubrità ambientale delle nostre case, così come quella di scuole e uffici. Si chiama Biosafe e, pur rappresentando una nicchia di mercato, a oggi conta già circa cinquanta professionisti abilitati ad apporre il loro “sigillo di garanzia”.
Certificare ciò che respiriamo
Mal di testa, sonnolenza, allergie, riniti e malattie anche più gravi possono derivare proprio dalla cattiva qualità dell’aria che respiriamo nei luoghi dove trascorriamo più tempo e che immaginiamo più sicuri: quello in cui abitiamo e quello in cui lavoriamo. Per questo Biosafe si occupa di valutare la sostenibilità di un edificio fin dalle fasi iniziali del suo progetto. Gli step sono quattro: in primis vengono valutati i materiali e le relative emissioni; quindi viene verificata la gestione del cantiere e la sua pulizia; dopodiché si effettuano test sulla qualità dell’aria a opera terminata per controllare che non siano presenti inquinanti come formaldeide, acetaldeide, acroleina, propanale e tricloroetilene; l’ultimo passaggio è un monitoraggio, da attuare quando l’edificio inizia a essere abitato.
Già rilasciati i primi attestati
L’importanza dell’aria indoor è stata riconosciuta già da diversi costruttori, che a fronte di un aumento del 10% sul costo di realizzazione hanno scelto di seguire i canoni Biosafe. Il complesso residenziale i Dolci Colli di Peschiera del Garda è stata una delle prime opere dotata di questa certificazione, a cui sono seguite due scuole nelle province di Salerno e di Brescia e altri edifici a Mantova.
di Laura Fabbro
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