Ci definiscono “Generazione indoor”, il che la dice lunga sul nostro stile di vita.
A questo riguardo, l’OMS fornisce una serie di cifre che sono eloquenti: nelle società industriali, le persone trascorrono il 90 per cento del loro tempo, circa 22 ore, in ambienti chiusi, illuminati male, umidi e con poca areazione.
L’aria interna sarebbe 5 volte più inquinata di quella esterna.
I costi dell’inquinamento negli spazi chiusi
L’inquinamento indoor comporta perdite in termini di produttività e spese sotto il profilo della salute.
Sembra che Negli Stati Uniti provochi un calo di produttività del 3%, pari a un giorno di lavoro perso al mese che rappresenta un costo di 4-5 miliardi di dollari.
In Italia, il calo della produttività e i costi relativi a problemi di salute corrisponderebbe a un’intera manovra economica.
Non è da trascurare il danno che un ambiente insalubre può provocare al valore dell’immobile, oltre a sottoporre i proprietari al rischio di danno biologico. Sono molte le sentenze che racchiudono sotto il diritto alla salute anche quello di soggiornare in luoghi salubri.
Cosa incide sul microclima degli interni?
L’edilizia degli anni Sessanta, in pieno abusivismo, ha messo sul mercato appartamenti realizzati con materiali poco traspiranti e con una inadeguata progettazione rispetto alla ventilazione naturale. La conseguenza è un clima all’interno delle case insalubre con l’insorgenza di muffe e condense.
Anche la politica dell’efficientamento energetico ha spinto a isolare sempre più gli edifici, impattando negativamente sulla qualità dell’aria indoor.
I ricercatori della National University of Ireland hanno dimostrato che aggiungere nuove tecnologie agli edifici, come quelle per i consumi energetici, espone le persone che vi abitano a livelli di concentrazione del gas radon pari al doppio rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente. Il gas radon rappresenta la seconda causa di morte per il cancro del polmone dopo il fumo di sigaretta.
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Anche l’eccessiva “sigillatura” degli ambienti favorisce le concentrazioni di inquinanti provenienti dai materiali da costruzione e aumenta il tasso di umidità relativa, che in assenza di una adeguata ventilazione può incrementare il proliferare di acari e muffe, che sono causa di un ampio spettro di malattie.
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