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Residenziale: anno difficile per le costruzioni in Italia

Momento non troppo positivo per i gruppi e le associazioni immobiliari del nostro Paese: il 2018 chiude con una contrazione del numero delle costruzioni di nuovi edifici. Secondo quanto riportato da un recente report curato da S&P Global Ratings, quest’anno il mercato immobiliare residenziale italiano è stato caratterizzato da alcune difficoltà.

In controtendenza rispetto al resto d’Europa

La situazione messa in luce da questa analisi evidenzia come si tratti di una condizione sostanzialmente isolata: se in altri Paesi europei le cifre sembrano essere più incoraggianti, alcune grandi aziende italiane hanno registrato una contrazione delle condizioni finanziare a diversi livelli. In Italia il rapporto debito/mol medio dal 2014 è cresciuto passando da 3.8 a 5.3, mentre nell’Eurozona la stessa quota ha visto un miglioramento da 2.5 volte a 1.

Quali sono le cause delle difficoltà del residenziale italiano?

Le ragioni sembrano essere molteplici: per riuscire ad individuare le principali, S&P Global Ratings ha esaminato nel dettaglio le performance di tre importanti aziende del settore. La prima è Salini Impregilo, che ha dovuto fare i conti con il taglio del rating da BB+ a BB: per mantenere lo stesso andamento ha dovuto destinare alla riduzione del debito una somma importante derivata dalla vendita della divisione americana Lane. Astaldi si trova invece a gestire il quarto taglio del rating da inizio anno: secondo S&P Global Ratings, l’azienda si trova ora a essere dipendente sul fronte della liquidità dai finanziamenti concessi dalle banche. Situazione simile per Cmc Ravenna, che ha visto tre downgrade nel corso del 2018: non è esclusa, da parte di S&P, l’eventualità di un’altro taglio del merito di credito legato a un’eventuale ristrutturazione del debito.

di Francesca Lauritano

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