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Ricerche di casa: come cambieranno in questa fase?

Negli ultimi due mesi e mezzo siamo stati costretti a rimanere tutti in casa e moltissimi italiani hanno anche dovuto ripiegare sullo smart working, con tutti i pro e i contro del caso. Orari più flessibili e la comodità di non doversi muovere per raggiungere il posto di lavoro, certo, ma anche la necessità di ritagliarsi un angolo dove lavorare in appartamenti anche molto piccoli e che non erano attrezzati per una situazione di questo tipo. Il nostro rapporto con l’abitare è dunque cambiato, ma si può dire la stessa cosa per le ricerche di una nuova abitazione? Secondo Carlo Giordano, AD di Immobiliare.it, in realtà no.

In un’intervista a Il Foglio, Giordano ha spiegato come i dati di traffico sulla piattaforma parlino chiaro: gli italiani sognano terrazzo e appartamenti spaziosi, ma spesso ripiegano sul bilocale per trovare prezzi più accessibili. Più che dalla pandemia, dunque, il mercato subirà nuove alterazioni a causa dell’incertezza economica: chi aveva un’attività che è dovuta rimanere chiusa per tanto tempo spesso non se la sente di accendere un mutuo e, in ogni caso, le banche potrebbero non concederglielo. Le persone insomma non abbandoneranno la città, come si era ipotizzato all’inizio dell’emergenza, ma molti immobili sono destinati a rimanere invenduti.

Le soluzioni proposte da Giordano sono diverse. Prima di tutto, un richiamo allo Stato perché si faccia garante di mutui al 100% favorendo soprattutto le giovani coppie in cerca di una sistemazione definitiva. In questo modo, ci sarebbero nuovi acquirenti, lo Stato guadagnerebbe sulle tasse e le banche si sentirebbero più tutelate e potrebbero aprire nuove posizioni.

Inoltre, è tempo di rivedere l’offerta. Non ha senso costruire edifici certificati green, se poi sono sempre meno quelli che se li possono permettere. Molto meglio puntare sull’efficientamento energetico di quelli che esistono già o sulla ricostruzione dei palazzi non più utilizzabili, come condomini, ma anche scuole e altri servizi pubblici. In questo modo si eviterebbe anche di consumare nuovo suolo urbano. Infine, sarebbe bene trasformare i quadrilocali e gli appartamenti troppo ampi, in bilocali o trilocali, soluzioni molto più richieste dalle famiglie di oggi che non hanno in programma di avere molti figli.

di Giulia Dallagiovanna

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