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Riforma del catasto: che cosa prevedono le ipotesi allo studio del Governo

Riformare il sistema catastale, individuare e definire nuovi valori per ciascun immobile: ecco uno degli argomenti più caldi delle ultime settimane e sul quale attualmente si sta trovando a lavorare il Governo italiano.

Dopo anni in cui l’ipotesi di apportare modifiche sul tema si era ridotta ad un fuoco di paglia, adesso finalmente sembra arrivato un periodo più maturo per affrontare il discorso, e a riprova di ciò ci sono le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Le basi della riforma del catasto

Ripercorriamo in estrema sintesi un approfondimento pubblicato da edilportale.com, che mette in luce la conferenza stampa di qualche giorno fa in cui il Premier si è trovato ad affrontare proprio lo scottante argomento della riforma catastale.

Per prima cosa il Presidente Draghi ha rassicurato i molti proprietari di immobili che hanno espresso le loro preoccupazioni sul fatto che tale revisione sarebbe arrivata a pesare notevolmente sulle loro tasche, con una crescita delle tasse da pagare, qualora vengano rivisti i parametri di valutazione.

Stando a quanto dichiarato, il Governo ipotizza di intervenire sulle tassazioni delle rendite e sui moltiplicatori, senza toccare le prime case.

Ricordiamo infatti che la tassazione viene ricavata dalla moltiplicazione della rendita per 160, che è una cifra convenzionale e che secondo il Governo necessita di una revisione.

La strada che porta a una vera e propria riforma del Catasto pare in ogni caso ancora piuttosto lunga, dal momento che per procedere in questo senso è indispensabile prima vedere approvata una legge delega che contenga la normativa specifica della riforma fiscale. Nel breve periodo dunque il panorama rimarrà immutato.

di Francesca Lauritano

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