Il 2022 si conferma l’anno del risparmio energetico: il Governo ha previsto detrazioni del 110%, 65% e 50% e sono numerosi gli interventi a cui spettano le agevolazioni. Ma, prima ancora di vedere quali sono le opportunità dell’Ecobonus a disposizione dei contribuenti, per inquinare meno e risparmiare possiamo iniziare da alcune buone pratiche quotidiana che riguardano i consumi in casa e l’utilizzo di elettrodomestici e fonti di energia.
Risparmio energetico: come ridurre i consumi
Che cosa intendiamo, quando parliamo di risparmio energetico? D tutte quelle pratiche volte a ridurre i consumi dell’energia elettrica al fine di limitare l’inquinamento e, perché no, abbassare il costo delle bollette domestiche. Negli ultimi anni, infatti, sempre di più la crescente consapevolezza dei consumatori in merito a tematiche ambientali e di sostenibilità si allinea con la necessità di fronteggiare l’aumento del prezzo dell’energia. Importanti agevolazioni sono state messe in campo dalle istituzioni per incentivare l’efficientamento energetico degli edifici: l’Ecobonus al 50 % e al 65 % è stato prorogato per tutto il 2022, 2023 e 2024, mentre il Superbonus 110% fino al 2025. Un’ottima opportunità, da non farsi sfuggire. Ma, prima ancora di intervenire sugli immobili con lavori di rinnovamento, vediamo qualche buona pratica da mettere in atto sin da ora per risparmiare energia elettrica nelle abitazioni.
Risparmio energetico in casa: qualche consiglio
Per limitare i consumi elettrici e risparmiare sulle utenze domestiche, si può iniziare da alcuni accorgimenti facili da mettere in atto in casa. È buona norma, per esempio, disconnettere le prese se non stiamo usando l’apparecchio a cui sono collegate ed evitare di utilizzare la luce elettrica se la casa è sufficientemente illuminata dalla luce del sole. A proposito di illuminazione: un notevole risparmio proviene dalla sostituzione delle lampadine di casa con lampadine a LED; alcuni modelli di lampada in commercio, inoltre, sono dotati di dispositivi dimmer, che permettono di modulare l’intensità della luce nella stanza. Altre buone pratiche riguardano la gestione degli elettrodomestici, a iniziare dall’acquisto di tipologie dotate di modalità risparmio energetico a basso consumo. Dove possibile, è sempre meglio attivare gli elettrodomestici la sera o, ancora meglio, installare apparecchi per smart home in grado di accendere e spegnere gli elettrodomestici negli orari in cui non se ne ha bisogno.
Risparmio energetico nel 2022: le agevolazioni fiscali
Infine, eccoci arrivati ai bonus fiscali: nei prossimi anni queste misure saranno fondamentali per migliorare il certificato energetico della casa. Sarà possibile installare una pompa di calore, pannelli fotovoltaici oppure coibentare l’abitazione realizzando un cappotto termico all’edificio, usufruendo di importanti agevolazioni. Con le detrazioni dell’Ecobonus, infatti, sono incentivati i lavori volti a ridurre i consumi energetici degli edifici, a efficientare gli impianti e a promuovere l’utilizzo di fonti ecologiche, come l’energia solare. Sono tre le aliquote di rimborso previste per gli interventi realizzati: il 110%, il 65% e il 50%. Partiamo dal primo caso, il più conveniente. La detrazione del 110% sulle spese sostenute per gli interventi di Riqualificazione energetica sulle prime e seconde case.
Detrazione risparmio energetico: i lavori detraibili al 110%
Questa agevolazione è stata introdotta con il Decreto Rilancio il 1° luglio 2020. Sono detraibili gli interventi “trainanti”: isolamento termico delle superfici, coibentazione del tetto, interventi su parti comuni per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Rientrano in questa categoria interventi di isolamento termico che interessano l’involucro dell’edificio per oltre il 25% della superficie disperdente lorda o dell’unità immobiliare situata all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Un esempio è il cappotto termico, ma i materiali isolanti utilizzati devono rispettare i CAM, Criteri Ambientali Minimi. Inclusi anche i lavori sull’impianto di riscaldamento del condominio, ossia sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore. Sono compresi anche gli impianti ibridi, geotermici, l’installazione di impianti fotovoltaici, gli impianti di microcogenerazione o a collettori solari. Per ottenere il Superbonus 110% tutti questi interventi dovranno migliorare l’attestato di certificazione energetica dell’edificio di almeno due classi. Tali interventi si chiamano trainanti in quanto, se realizzati contestualmente ai lavori detraibili al 65% e al 50%, sono in grado di portare anche questi ultimi in detrazione al 110%.
Bonus risparmio energetico: i lavori detraibili al 65% e 50%
Veniamo ai lavori che possono ottenere il rimborso del 65%: rispetto alla categoria 110%, l’elenco è più lungo e vario. Eccoli di seguito:
- interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza (almeno pari alla classe A) e installazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
- interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione;
- interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione;
- acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori;
- interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione;
- interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici;
- interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore;
- acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o climatizzazione delle unità abitative;
- interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali (muri), strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti);
- installazione di impianto pannelli solare termico per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.
Infine, per chiudere la panoramica sulle spese agevolabili, ecco una guida agli interventi che sono oggetto di detrazione del 50%:
- acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari, porte esterne, portoncini;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza (almeno classe A);
- sostituzione o nuova installazione di impianto di climatizzazione invernale dotati di generatori a biomassa (pellet, truciolato etc.), fino a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro.
Per tutto il 2022, 2023 e 2024 su tutte le spese sostenute, è possibile richiedere all’impresa lo sconto in fattura: l’impresa, quindi, anticiperà i soldi, per recuperarli poi come creditore d’imposta. A sua volta, l’impresa ha la facoltà di cedere il credito ad altri soggetti, come Istituti di credito e altri Intermediari finanziari.
di Aurora Tamigio
Questo post Risparmio energetico: una guida per spendere meno é pubblicato da Immobiliare.it.