Scuole chiuse, primo freddo, le cime più alte già innevate; tutti gli elementi perfetti per la prima vacanza sulla neve che, come da tradizione in Italia coincide quasi sempre con i giorni dell’Immacolata, però…già, questa volta c’è un però; il 4 dicembre, domenica, gli elettori sono chiamati alle urne per approvare o respingere il quesito proposto col referendum costituzionale e, allora, cosa fare? Votare o sciare?
Se lo sono chiesti i portali CaseVacanza.it e Agriturismo.it che hanno analizzato i volumi delle prenotazioni relative ai primi ponti della stagione sciistica, quelli del 2- 3-4 dicembre (in cui saranno chiuse le scuole sedi di seggio elettorale) e dell’ 8 – 9- 10 – 11 dicembre (date di chiusura per tutte le scuole).
A bocce ferme, e aggiungendo anche, per gli Istituti scolastici milanesi, le chiusure del 6 e 7 dicembre legate alla festività del santo patrono della città, era facile prevedere che moltissimi italiani partissero sci in spalla e, invece, i numeri dicono l’esatto opposto.
Meno del 10% di chi ha programmato la propria vacanza a dicembre ha scelto di allontanarsi dalla città in questi periodi, mentre più del 60% dei turisti si riverserà sulle piste a cavallo della fine del mese e del capodanno. Voglia di esprimersi per il referendum e non lasciare agli altri la decisione di cambiare o meno la carta costituzionale? Forse sì, senza dubbio il senso civico è importante, ma Francesco Lorenzani, amministratore delegato di Feries, azienda cui fanno capo i due siti che hanno condotto l’analisi suggerisce anche un’altra possibile chiave di lettura. Se solitamente dicembre è un mese con una distribuzione uniforme delle prenotazioni, afferma Lorenzani, il 2016 vede cadere di domenica sia il Natale sia il capodanno. Serviranno quindi più giorni di ferie per una vacanza lunga e, allora, forse meglio prenderli quando gli uffici sono chiusi.
Fonte: https://www.immobiliare.it/news/sciare-oppure-votare-ecco-cosa-scelgono-gli-italiani-29304