Sontuosi palazzi vittoriani dai decori liberty, castelli imponenti incorniciati dal verde lussureggiante e parchi di caccia, rustici cottage in pietra con mattoni grezzi in vista o tradizionali case in campagna dallo stile scozzese, residenze ufficiali e luoghi di incontri istituzionali dove è consentito l’accesso pubblico oltre che agli esponenti politici e registi di tutto il mondo.
Ma anche edifici simbolici e ideali dove poter girare serie televisive di successo come The Crown (per la quarta stagione su Netflix all’ideatore Peter Morgan è stato concesso il privilegio di poter girare alcune scene a Sandringham, località in cui i reali inglesi trascorrono il loro Natale). Il regno dei Windsor (dal 1917 per ordine del re Giorgio V nome della casa reale del Regno Unito, ex casato Sassonia-Coburgo-Gotha) è plasticamente rappresentato dalla grandiosità delle residenze ufficiali e private, oltre che dalle tenute controllate in tutto il mondo.
Un patrimonio da 28 miliardi di dollari
Secondo Forbes il patrimonio della famiglia reale ammonterebbe a circa 28 miliardi di dollari, diciannove e mezzo dei quali solo per i beni della corona (Crown estate).
Il Crown estate è il portafoglio finanziario di proprietà della Corona britannica, che nel 2019 ha prodotto un’entrata di 96 milioni di euro, utili per investimenti, manutenzione dei palazzi e stipendi del personale. Un royal affair che non è solo di facciata e di regole comportamentali che hanno fatto scuola, rappresentato da luoghi spesso teatro di sospetti e scandali da copertina, ma che offre lavoro a migliaia di addetti, professionisti, lavoratori.
E alimenta il merchandising industriale, oltre all’immagine della Gran Bretagna. Sicuramente le residenze ufficiali e private occupate dalla sovrana Elisabetta II e dalla sua famiglia hanno contribuito alla diffusione nel mondo del cosiddetto British life style.
Le residenze della regina Elisabetta
Lilibet, la monarca definita dalla sicurezza con il nome di “Sharon”, trascorre la settimana in alcune delle 775 stanze del Buckingham Palace di Londra. Ma prima di affrontare il Covid passava i weekend e le festività di Pasqua (tranne le ultime) nel Castello di Windsor nel Berkshire. Una casa reale da 1.000 stanze e 13 acri.
Niente però in confronto alla tenuta da 50mila acri che circondano il castello di Balmoral in Scozia, dove cercava riparo dalla calura estiva assieme al principe consorte Filippo, duca di Edimburgo.
Più morbide le architetture del Palazzo di Holyroodhouse, un monastero costruito nel 1129 che oggi accoglie appartamenti privati della famiglia reale.
Gli arredi Ikea di Kate e William
È solo con l’esposizione mediatica elegante di scene di vita familiare rassicurante dei coniugi Kate Middleton e del principe William, con i loro abituali royal tour, che le telecamere entrano per la prima volta nel privato di alcune stanze, come quelle dell’appartamento di Kensington Palace. Qui, nel 2016 si accomodarono Barack e Michelle Obama.
Lo scatto iconico ritrae la coppia reale conversare amabilmente con l’ex presidente e la first lady, come quattro amici di vecchia data seduti sui cuscini floreali del salotto sobrio, dai colori tenui, in un trionfo di lampade, candele e arredi pop del marchio Ikea.
Impossibile elencare qui tutte le residenze dei Windsor. In molti casi si tratta di angoli di ricordi di famiglie, dinastie e di storia dei secoli andati. La stessa Elisabetta II, alla soglia del nuovo millennio, confidava che “i bei ricordi sono la nostra seconda possibilità di felicità”. Una monarchia che oggi sopravvive aggrappandosi al ricordo di un patrimonio storico immenso. Come un marchio da quotare per gli investimenti in borsa.
di Nicola Teofilo
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