L’emergenza Covid-19 si fa sentire sulle tasche degli italiani, con i consumi in decisa contrazione e le spese per casa che aumentano. A pesare maggiormente sono in particolare quelle fisse, come l’affitto di immobili e le bollette, che arrivano a rappresentare quasi la metà delle uscite totali, secondo le ultime stime di Confcommercio.
Spese: la casa è in cima alla classifica
Una fotografia preoccupante quella messa in luce solamente qualche giorno fa da Confcommercio, che vede da un lato la contrazione dei consumi raggiungere i livelli più bassi degli ultimi 25 anni e dall’altro ci sono le spese fisse che erodono il 44% dei consumi totali.
L’incertezza economica conseguente l’emergenza sanitaria e il lockdown hanno obbligato molte famiglie a rinunciare al precedente stile di vita, riducendo i consumi liberi per poter far fronte alle spese fisse che, stando a quanto evidenziato nel rapporto, pesano per oltre 7.000 euro pro capite. Finanze che si concentrano soprattutto sulla casa; a risentirne in particolare chi ha stipulato un contratto di locazione, con un esborso per l’affitto che può fare la differenza in questo periodo, ma anche bollette e manutenzione non sono da trascurare. Tutte queste voci di spesa superano infatti oltre 4.000 euro pro capite.
I consumi commercializzabili nel 2020 sono stati stimati pari a 9.095 euro pro capite, dove la componente principale riguarda beni che si caratterizzano per una quota sull’insieme dei consumi in lieve aumento (dal 38,4% del 2019 al 40,6%). Sono i servizi che interrompono la loro crescita in maniera brusca, cosa che non succedeva dal 1995.
di Francesca Lauritano
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