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Superbonus 110%: come funziona lo sconto in fattura

Insieme all’opzione della cessione del credito, lo sconto in fattura, applicato direttamente dall’impresa, permette di usufruire del Superbonus 110% nella maniera più pratica e meno complessa possibile: si tratta infatti di uno sconto immediato, pari all’importo totale dovuto, sulla fattura emessa dalla ditta che esegue i lavori.

Come si applica lo sconto in fattura

Con l’approvazione del PNRR esso è stato reso disponibile anche per tutto il 2022 ed è valido non solo per tutti gli interventi ammissibili al Superbonus, ma anche per Ecobonus, Sismabonus e Bonus Facciate.

Con lo sconto in fattura, l’impresa accetta di eseguire i lavori per intero, per poi emettere una fattura con espresso l’importo totale al 100%: in tal modo il committente, ovvero il beneficiario dell’incentivo, non dovrà pagare niente.

La ditta che esegue i lavori riceverà in cambio un credito d’imposta pari invece al 110%, che potrà utilizzare solo in compensazione, secondo le regole previste per l’opzione della cessione del credito.

La scelta tra sconto in fattura e cessione del credito può essere effettuata a ogni Stato di Avanzamento Lavori, ma non sono concessi più di due SAL, oltre a quello di conclusione lavori; e ognuno di essi deve riferirsi almeno al 30% degli interventi eseguiti.


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Cosa si rischia con il Superbonus 110

Con il Superbonus 110% vi è quindi la possibilità di non dover attendere anni per recuperare le spese sostenute attraverso la dichiarazione dei redditi, cioè con la normale detrazione fiscale, ma di usufruire della cessione del credito d’imposta o dello sconto in fattura e poter eseguire i lavori quasi gratis. Ci sono però dei rischi derivanti da questa misura che vanno tenuti presente. Vediamoli insieme.

Se l’impresa fallisce

Dal momento che per applicare il Superbonus si fa riferimento al contratto d’appalto sottoscritto tra il committente, vale a dire il contribuente che incarica il lavoro, e l’impresa, nel caso in cui ci si fosse accordati per lo sconto in fattura, il committente sarà tenuto a saldare le spese per intero, dato che l’impresa non sarà in grado di far fronte ai suoi impegni economici derivati dallo sconto in fattura.


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Nel caso si scelga la cessione del credito che decorre dal 17 febbraio

Nel caso invece si scelga la cessione del credito, il Decreto Legge del 27 gennaio scorso ha imposto il blocco delle cessioni del credito successive alla prima a decorrere dal 17 febbraio. Per tale motivo gli istituti di credito, le Poste e la CDP non accettano più la cessione del credito per il Superbonus 110, e questo può creare problemi sia all’azienda che fa i lavori sia al committente.

Come tutelarsi per il Superbonus

Ecco tutti i consigli per tutelarsi dai rischi del Superbonus 110%:

  • É necessario effettuare la procedura nel modo corretto;
  • I tecnici abilitati devono accertarsi del rispetto di tutti i requisiti richiesti e assicurare il rispetto della congruità dei costi sostenuti, compiendo una dettagliata analisi dei prezzi;
  • Dotarsi di polizze assicurative ad hoc che, nel caso si perdesse l’agevolazione, offrono assistenza legale e rimborso della detrazione persa.
  • Si ricorda inoltre che per poter usufruire del Superbonus 110% con una delle due opzioni alternative, sconto in fattura o cessione del credito, si dovrà comunicare tale scelta preventivamente.

Quando finisce il Superbonus 110?

L’Agenzia delle Entrate ha dato la possibilità di richiedere le opzioni in data 15 ottobre 2020, con scadenza stabilita al 16 marzo 2021. Poi a causa di diverse proroghe dovute alla pandemia, i termini di scadenza sono stati estesi al 29 aprile 2022.

Per quanto riguarda il prossimo anno, le date da rispettare per l’invio della comunicazione sono le stesse stabilite in principio, cioè chi vuole scegliere l’opzione dello sconto in fattura, deve comunicarlo entro e non oltre il 16 marzo successivo dell’anno in cui sono state sostenute le spese.

di Vincenza Formica

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