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Superbonus: previsto “solo” al 50% se l’immobile è a uso promiscuo

Si può usufruire del Superbonus se gli interventi agevolabili sono stati effettuati su un immobile a uso promiscuo, cioè adibito sia a residenza sia ad attività commerciale o a studio professionale. Tuttavia la detrazione non sarà del 110%, bensì del 50%: è quanto specificato da parte dell’Agenzia delle Entrate, attraverso la risposta a un interpello (n. 65 del 2021).

L’istanza del contribuente

Un contribuente si è rivolto all’Agenzia delle Entrate presentando il proprio caso: voleva sapere se, in quanto proprietario di un immobile adibito a residenza e occasionalmente usato come bed and breakfast, aveva diritto alla maxi detrazione. Ricordiamo infatti che il Superbonus è un’agevolazione che eleva al 110% l’aliquota detraibile per i lavori di ristrutturazione che migliorino di oltre due classi la prestazione energetica e il rischio sismico di un edificio, effettuati tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2022.

Il parere dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha risposto ricordando che sono agevolabili gli interventi effettuati «dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni». Quindi sono esclusi dal Superbonus le unità immobiliari nelle quali ha sede un’attività. Ma se invece l’uso è promiscuo? In base a quanto previsto dall’articolo 16 bis del Tuir, «la detrazione spettante è ridotta al 50 per cento, quindi la detrazione è calcolata sul 50 per cento delle spese sostenute». La stessa misura vale anche per il Sismabonus e per le spese di riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus e ammesse al Superbonus.

di Laura Fabbro

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