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Tassa di successione, come calcolarla: ecco quanto (e quando) si deve pagare

L’imposta di successione è un’imposta indiretta che può essere dovuta all’Agenzia delle Entrate quando si riceva un’eredità, sia essa costituita da beni mobili, immobili, diritti reali o denaro. Viene calcolata e liquidata direttamente dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione di successione, che i soggetti interessati sono obbligati a presentare. Vediamo allora quali sono tutti i passaggi che questa procedura prevede.

Cos’è l’imposta di successione

Partiamo dal principio: la successione si verifica quando un soggetto subentra nelle posizioni giuridiche di un altro e l’esempio più frequente è proprio quello della successione per causa di morte, da cui poi deriva l’eredità. In tal caso, le proprietà del defunto vengono trasferite ai suoi eredi e su questo passaggio viene imposto un tributo da versare direttamente all’Agenzia delle Entrate. L’imposta di successione, appunto.

La dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi o dai seguenti soggetti:

  • I chiamati all’eredità
  • I legatari
  • Gli amministratori dell’eredità
  • I curatori dell’eredità
  • L’esecutore testamentario

Mentre non è necessario presentarla quando ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • l’eredità viene devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto,
  • ha un valore non superiore ai 100mila euro,
  • non sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari.

Il termine entro cui presentare la dichiarazione di successione è di 12 mesi dalla data di apertura della successione, che coincide con la data del decesso.

Come si presenta la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione e la contestuale domanda di volture catastali deve essere presentata esclusivamente online, tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ai quali si accede con un’utenza SPID o Fisconline/Entratel. La dichiarazione può essere presentata anche tramite un intermediario abilitato (per esempio, professionisti o CAF) o direttamente dal contribuente presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Bisognerà avere a portata di mano una serie di dati come quelli anagrafici del defunto, il suo albero genealogico, gli estremi catastali degli immobili in eredità, eventuali azioni di borsa o titoli, donazioni del defunto effettuate in vita e i debiti.

Come si calcola l’imposta di successione

Il calcolo esatto dell’imposta di successione viene effettuato dall’Agenzia delle Entrate, ma possiamo comunque capire meglio il metodo applicato. Prima di tutto, la base imponibile è costituita dalla differenza tra il valore totale dell’attivo ereditario (la somma dei beni e diritti trasferiti, tra cui immobili, diritti reali su beni immobili, titoli, beni mobili, partecipazioni, crediti e così via) e le passività del defunto.

Queste ultime coincidono con gli eventuali debiti del defunto, le spese mediche che gli eredi possono aver dovuto sostenere durante gli ultimi 6 mesi della sua vita e le spese funerarie. Il valore netto dell’asse ereditario verrà poi suddiviso per le singole quote da attribuire a ciascun erede.

Bisogna inoltre considerare che se si eredita un immobile devono anche essere corrisposte le imposte ipotecarie e catastali (oltre ad altri tributi minori). Di norma sono pari, rispettivamente, al 2% e all’1%. Ma se un beneficiario ha i requisiti necessari per accedere alle agevolazioni prima casa, allora si dovrà versare una cifra fissa pari a 200 euro per ciascuno dei due tributi.

Le aliquote

L’aliquota della tassa di successione viene differenziata in base al grado di parentela tra il defunto e chi riceve il trasferimento di proprietà. Se si tratta di coniugi o di parenti in linea retta, ad esempio tra padre e figlio, l’aliquota è al 4% del valore dell’eredità ricevuta.

Ogni beneficiario però ha diritto a una franchigia di un milione di euro e questo significa che, se l’eredità ricevuta è inferiore a quella cifra, non dovrà versare nessuna imposta.

Per quanto riguarda i fratelli o le sorelle, si parla di un’aliquota al 6% con una franchigia di 100mila euro per ciascuno dei beneficiari. Mentre per tutti gli altri parenti fino al quarto grado, l’aliquota rimane invariata, ma non è possibile applicare alcuna franchigia.

Se poi sono previsti altri soggetti all’infuori della famiglia, l’aliquota sale all’8%, sempre senza franchigia.

Come si paga la tassa di successione

Una volta calcolato l’importo esatto della tassa di successione, questo viene notificato al beneficiario dell’eredità attraverso un avviso di liquidazione. A questo punto dovrà avvenire il pagamento entro 60 giorni attraverso il modello F24.

È possibile anche versare il tributo a rate, purché il 20% del totale venga corrisposto entro 60 giorno dall’arrivo dell’avviso. La restante parte potrà essere suddivisa in 8 tranche trimestrali sulle quali vengono applicati anche gli interessi.

di Giulia Dallagiovanna

Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati. Scheda elaborata in collaborazione con TFP & Associati – Studio Tributario e Legale.

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