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Tasse e normative: agevolazioni Imu a rischio

Tempi duri per tutti coloro che dichiarano una falsa residenza anagrafica per risparmiare sulle spese e i consumi della propria casa. Infatti una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che se i consumi elettrici risultano troppo bassi il Comune di riferimento può decidere di cancellare le agevolazioni Imu.

Si tratta dunque di una grande novità in materia di tasse e normative, tesa a combattere le eventuali frodi di tutti coloro che sono alla ricerca di una scorciatoia non idonea per risparmiare approfittando dei normali sconti che vengono applicati sulle prime case, tra cui appunto Imu, Tari e Ici.

La bolletta elettrica non mente

Stando infatti a quanto stabilito dalla Corte i bassi consumi elettrici sarebbero una spia sufficiente per evidenziare un utilizzo non abituale dell’abitazione. La sentenza, pronunciata solamente qualche giorno fa, crea un importante precedente; in quel caso il contribuente aveva contestato quanto stabilito dal Comune, che gli aveva corrisposto cifre più alte da pagare a fronte di una bolletta elettrica molto molo bassa.

È importante quindi avere ben chiaro che non è sufficiente dichiarare che uno specifico immobile è adibito a prima casa per poter godere delle agevolazioni fiscali specifiche di questi casi.  I giudici attraverso la sentenza hanno chiarito che la dichiarazione del contribuente può essere tranquillamente smentita da prove che dimostrano il contrario come, ad esempio, i consumi. Una bolletta elettrica troppo bassa sarebbe infatti sintomatica del fatto che in quell’immobile non vive nessuno con regolarità.

di Francesca Lauritano

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