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Tasso dei mutui supera il 2%: è allarme per i finanziamenti agevolati under 36

È di pochi giorni fa il risultato dell’analisi di Banca d’Italia sulla situazione dei mutui nel nostro Paese. Complice l’impennata dell’inflazione, risultato di un periodo infelice come quello della Pandemia e della guerra in atto tra Russia e Ucraina, i tassi hanno superato, ad oggi, la soglia del 2%, creando non pochi problemi tra chi si affaccia adesso all’acquisto di una casa.

I tassi dei mutui in Italia

Le conseguenze di più di due anni di stop dell’economica nazionale, causato dalle restrizioni figlie della pandemia da covid-19 e dal recente scoppio del conflitto Russia-Ucraina, iniziano a farsi sentire interessando, tra le altre, anche il settore bancario relativo all’erogazione dei mutui per l’acquisto di abitazioni e proprietà immobiliari.

Se l’Eurirs (il parametro per il calcolo giornaliero del tasso fisso di interesse medio per i mutui ad opera della European Banking Federation) e l’Euribor (la guida per i mutui a tasso variabile) avevano iniziato il 2022 rispettivamente con lo 0,6% e -0,6 punti, ad oggi i dati risultano preoccupanti non solo per chi decide di muovere i primi passi nel mondo degli investimenti immobiliari e per quanti si approcciano all’acquisto della prima casa, ma anche per chi è già intestatario di un mutuo variabile, in balìa delle oscillazioni del mercato.

Una situazione, quella recentemente fotografata da Banca d’Italia, che non è  certamente paragonabile con il periodo della crisi finanziaria del 2008, in cui i tassi avevano sfiorato il 6%, ma che desta comunque preoccupazioni tra tutti gli attori interessati.

È anche il Codacons a dare l’allerta: chi oggi accende un mutuo trentennale da 100mila euro pagherà all’incirca 9mila euro in più nel corso degli anni.


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Mutui al 2%: a rischio anche le agevolazioni under 36

Conseguenza diretta dell’aumento dei tassi d’interesse dei mutui, è la difficolta, per gli under 36, di accedere al prestito a tasso agevolato previsto dal governo Draghi, fetta importante della torta rappresentata dalla domanda (40%).

Ad oggi, quanto riportato nella legge che delibera l’erogazione di mutui a un tasso inferiore all’1,99%  – oltre a tutte le altre agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa – risulta non attuabile da parte delle Banche schiacciate dalla lotta all’inflazione.

Chi, invece, sembra non subire il colpo di coda della situazione attuale è il mondo del risparmio gestito, che mai come oggi vede il suo splendore “con oltre 2.500 miliardi di masse alla fine del 2021” (Carlo Trabattoni, neo-presidente Assogestioni).

Il quadro che emerge dall’industria del risparmio gestito è positivo”, sostiene Trabattoni, che si dice fiducioso anche per i mesi a venire: la decisione peggiore, adesso, è quella di mantenere la liquidità stazionaria sul conto corrente, e gli italiani ne sono sempre più consapevoli.

di Ludovica Russotti

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