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Tempo di riqualificare: due terzi delle case italiane costruiti più di 50 anni fa

In questi ultimi tempi si discute spesso di rigenerazione urbana, ovvero di programmi mirati a contrastare il degrado delle nostre città. E degradato è anche lo stato di conservazione di parte del patrimonio immobiliare italiano: secondo i dati esaminati da Scenari Immobiliari, infatti, solo a livello residenziale sono oltre 70mila gli edifici che necessiterebbero di un intervento urgente di manutenzione. Il motivo di questo numero così elevato è semplice: due terzi delle case italiane sono stati costruiti più di 50 anni fa, mentre appena il 9% risale a questo secolo. Visto che, come si sa, la ricchezza degli italiani è in buona misura legata proprio alle abitazioni (si parla di circa 5,4 miliardi di euro), risulta chiaro che è arrivato il momento di prendere provvedimenti.

Una strategia a livello europeo

Anche l’Europa si muove in questa direzione, soprattutto con l’obiettivo di migliorare l’impatto ambientale delle case. Attraverso la strategia “A Renovation Wave for Europe”, la Commissione europea vuole incrementare i tassi di ristrutturazione dei prossimi 10 anni e arrivare a 35 milioni di edifici riqualificati entro il 2030: in questo modo, oltretutto, si verrebbero a creare decine di migliaia di posti di lavoro.

Ristrutturazioni, approfittare di bonus e “Superbonus

Alla luce di quanto visto finora, ricordiamo che il Governo ha introdotto moltissime agevolazioni per gli interventi sugli immobili, specie se fatti in ottica green, cioè migliorando le prestazioni energetiche, riducendo il rischio sismico e sostituendo i vecchi impianti di climatizzazioni: si va dal “Superbonus” del 110% alle detrazioni del 36% sugli interventi di restauro e risanamento e del 70% per quelli che incrementano il livello di efficienza energetica.

di Laura Fabbro

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