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Torre dei Moro: Boeri e Femia donano due progetti per la ricostruzione

A Milano si accende una luce sulla Torre dei Moro. 2 archistar, infatti, hanno proposto, a titolo gratuito, 2 progetti per il futuro del grattacielo.

Le opere e le idee proposte portano la firma dei due notissimi architetti Stefano Boeri e Alfonso Femia.

I piani per la ricostruzione sono stati introdotti in Regione Lombardia durante un incontro con gli abitanti del palazzo. Un’occasione di rinascita, per risorgere dalle ceneri e ricostruire seguendo le idee di estetica che stanno di fatto trasformando in meglio il volto di una città sempre più verde.


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Boeri: “Edificio verde in segno di rinascita”

Boeri sintetizza il concetto, offrendo la sua totale disponibilità: “Io, come altri architetti, ho donato un’idea, un progetto per pensare a una nuova vita per la torre di via Antonini. Qualsiasi cosa gli abitanti di questa torre decideranno, per noi sarà un segno di attenzione e disponibilità”.

Abbiamo pensato a un edificio verde che dia il segno della rinascita“, osserva l’architetto, che spiega come le due vele in questo nuovo progetto verrebbero coperte da alberi e foglie, conservando allo stesso modo la fisionomia dell’edificio e aumentando la superficie dei balconi.


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Femia: “Un’occasione civile straordinaria”

Le eccellenze dell’architettura al servizio del pubblico. Anche per l’architetto Alfonso Femiaquesta è una occasione civile straordinaria”. “La prima cosa che bisogna capire – ha affermato Femia è che qualsiasi progetto sarà un progetto pubblico, che appartiene alla città. La nuova Torre dei Moro pensata firmata Femia mette al centro la ceramica come elemento di rigenerazione, entrando “in un contesto di rigenerazione tra i più importanti d’Europa”. Immaginiamo che l’edificio possa costruire un paesaggio nel paesaggio ed essere un progetto narrativo: che racconti la storia della torre, il senso dell’abitare oggi a Milano, la città e i valori di una collettività che si deve stringere di fronte a queste emergenze“.

Il Comitato: “Situazione seria”

Milano che guarda al futuro e si prepara per l’appuntamento delle Olimpiadi del 2026. Mirko Berti, rappresentante del Comitato Rinascita Antonini 32, invita ad accelerare il passo della ricostruzione per un rientro delle famiglie almeno entro il 2026, anche perché, fa notare “la situazione è seria: almeno il 40% degli appartamenti è finora risultato irrecuperabile e purtroppo è un numero che potrebbe anche aumentare. Tutto dipenderà dalle verifiche dei periti e dei professionisti che abbiamo nominato per mantenere sicura la torre e verificare l’impiantistica danneggiata e lo stato effettivo dell’edificio. Al momento i ritorni sono negativi“.

di Nicola Teofilo

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