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Uffici, cautela da parte degli investitori dopo il Covid

Il 2020, caratterizzato dall’emergenza sanitaria Covid-19, è stato un anno complesso per il mercato immobiliare e in particolare per alcuni segmenti, come quello degli uffici. Secondo quanto messo in luce dall’ultimo Office Snapshot sul terzo trimestre del 2020 curato da JLL, questo comparto ha visto un calo delle transazioni immobiliari, dovuto a un atteggiamento di maggiore cautela da parte degli investitori che, pur avendo capitali disponibili, stanno prendendo tempo in attesa di maggiori certezze e prospettive.

Il nuovo ruolo degli uffici

Smart working, distanziamento sociale, meeting da remoto: sono espressioni che nel corso del 2020 sono diventate di uso sempre più comune nel nostro linguaggio e che, inevitabilmente, diventano la spia di una domanda cruciale. Quale sarà il futuro degli uffici?

Stando a quanto dichiarato dagli esperti, questi spazi rimarranno un punto di riferimento aziendale fondamentale, ma sarà indispensabile ripensarne i modelli.

Numeri alla mano, nei primi nove mesi del 2020 gli investimenti nel retail sono stati di circa 5,3 miliardi di euro, cifra in calo del 26% su base annua, con maggiori perdite nel settore alberghiero. Un contesto, questo, che ha visto gli uffici conservare comunque una certa dinamicità nonostante il rallentamento degli investimenti, raggiungendo così il 43% dei volumi totali per una cifra pari a 2,3 miliardi di euro.

Il primato di Milano

È la città di Milano a conservare il suo ruolo di leader nazionale sul fronte degli investimenti, con il 74% totale degli asset degli uffici pari a circa 19 offerte che corrispondono a 1,7 miliardi di euro. Meno brillanti le performance messe in luce dalla capitale; a Roma, infatti, sono stati conclusi circa 6 asset per una cifra corrispondente pari a 360 milioni di euro. Sarebbero soprattutto i capitali nazionali a essere stati messi sul piatto, marginale invece il contributo di investitori stranieri.

Investimenti più mirati

Gli uffici dunque continueranno a essere ancora catalizzatori di investimenti, che già a partire dalla seconda metà 2021 vedranno una ripresa. Si consolideranno i capitali nazionali, ma torneranno anche quelli stranieri e secondo gli esperti si tenderà a puntare di più su segmenti alternativi, facendo investimenti mirati, anche alla luce delle nuove esigenze di vita e lavorative che la pandemia ha evidenziato.

di Francesca Lauritano

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