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Uffici post Covid: a Milano si raccoglie la sfida del cambiamento

Nuovi uffici, che diventano simbolo di un cambiamento nel modo di intendere gli spazi lavorativi. Sono quello che Accenture ha inaugurato a Milano di recente, all’interno della torre di via Bonnet, al centro del quartiere di Porta Nuova. Un palazzo di venti piani, dove gli ultimi due in alto saranno organizzati come una sorta di piazza di scambio, attraverso riunioni e brainstorming tra i dipendenti, ma anche con i clienti, i fornitori, esperti del settore, ricercatori delle università. Chiunque, insomma, voglia condividere le proprie conoscenze. 

Coniugare ufficio e smart working

Futuro fa rima con flessibilità. Lavoro in presenza e da remoto si integrano e si alternano in modo da garantire le migliori condizioni possibili al dipendente. Non a caso, sono 8mila le persone alle dipendenze di Accenture, ma nella torre Bonnet le postazioni sono solo mille e altre 3mila verranno inaugurate in primavera a Milanofiori. Tutti i team, invece, potranno beneficiare di tre giorni a settimana per lo smart working.

Allo stesso tempo, gli uffici saranno concepiti per garantire le migliori condizioni a chi li deve vivere. Un esempio sono i 5mila sensori che dovranno monitorare in tempo reale decine di parametri ambientali e calibrarli di conseguenza.

Inserito nel quartiere

La torre Bonnet, sulla quale campeggia l’insegna luminosa di Accenture, si inserisce a pieno titolo nel quartiere, creando una continuità con gli edifici già presenti, dalla Fondazione Feltrinelli a piazza Gae Aulenti, passando per la Biblioteca degli alberi. L’idea è anche quella di organizzare eventi aziendali o culturali nel parco. Un ufficio aperto alla città quindi, che venga vissuto come un’opportunità dai dipendenti.

di Giulia Dallagiovanna

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