Solamente qualche giorno fa l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem) ha espresso a Dario Franceschini, il Ministro della Cultura, le sue perplessità rispetto ai criteri di assegnazione dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riservati ai borghi. L’Unione, infatti, ha chiesto di poter visionare la bozza del bando, in modo da poter intervenire correggendo le inesattezze.
I punti da chiarire secondo Uncem
“Rischiamo confusione, spesa senza efficacia, tanto più se è vero che potrebbero essere ammessi, tra i borghi, i centri storici di grandi città. Che borghi non sono”. Questa è una delle principali preoccupazioni dell’Uncem che, recentemente, ha rilasciato alcune dichiarazioni nella persona del Presidente nazionale Marco Bussone.
Tra gli altri aspetti che l’Unione chiede di chiarire ci sono anche i criteri di assegnazione delle risorse rimanenti, di come verranno coinvolte le aziende che si vedranno a loro volta corrispondere anche altre risorse. Ricordiamo, infatti, che per ora sono stati previsti investimenti per 20 milioni di euro per 20 borghi che sono stati già individuati, mentre altre risorse dovranno essere distribuiti tra altri 230 borghi ancora da individuare.
In cosa consiste il Piano Nazionale Borghi
Il plafond destinato al Piano Nazionale dei Borghi, che è contenuto nel PNRR, vale circa 1,02 miliardi di euro, ma ancora non ci sono indicazioni chiare sulle modalità di attuazione. Per ora sappiamo che si tratta di un contributo volto ad aumentare l’attrattività dei borghi italiani, valorizzando la loro storia, la cultura e l’arte. L’annuncio di questo piano era stato fatto dal Ministro Franceschini lo scorso settembre, e adesso si attende un testo ufficiale per capire come sarà gestita la distribuzione delle risorse stanziate.
di Francesca Lauritano
Questo post Uncem per la tutela dei borghi italiani: le note sul Piano Nazionale Borghi é pubblicato da Immobiliare.it.