Nel caso dei mutui, “due non è meglio di uno”, al contrario di quanto affermava Stefano Accorsi in un inglese decisamente maccheronico in un celebre spot di fine anni Novanta. Per questo, chi ha almeno due mutui a carico può fare ricorso a un prezioso strumento per rendere le pendenze con la sua banca quantomeno più sopportabili.
In gergo giuridico si chiama consolidamento dei debiti e consiste nell’unione di più finanziamenti in un unico prestito. L’obiettivo è quello di ottenere una sola rata, di importo sostenibile, da pagare alla banca anziché due. Ma in quali casi, innanzitutto, una persona sostiene più mutui? Quando, ad esempio, ne accende uno per l’acquisto della prima casa e, più avanti, ne stipula un secondo per la ristrutturazione dell’immobile o per l’acquisto di una seconda casa. Quest’ultimo, chiamato anche mutuo integrativo, è per la verità più un finanziamento, visto che di solito non gode delle agevolazioni fiscali che invece riguardano il mutuo per la prima casa.
Il consolidamento deve essere richiesto a un’unica banca, che si occuperà di ridefinire le condizioni contrattuali delle due pendenze. Con il consolidamento dei debiti i due mutui si estinguono e la loro unione dà vita a un solo finanziamento. Il piano di rientro prevederà una sola rata di importo minore rispetto alla somma delle rate mensili dei due mutui e il piano di ammortamento sarà prolungato di qualche anno. Potrebbero essere applicati tassi di interesse leggermente superiori, ma sicuramente meno onerosi per l’estinzione del debito. Come raccomandano gli esperti del settore, il consolidamento dei debiti è una procedura da attuare ogni qualvolta ci sia la probabilità di diventare inadempienti nei confronti di uno o più debiti.
di Giovanni Marrucci
Questo post Unire due mutui: come funziona il consolidamento é pubblicato da Immobiliare.it.