Sebbene molti italiani non lo direbbero, a giudicare dalle bollette mensili sempre più care, il nostro Paese è al diciottesimo posto su ventisette nella speciale classifica stilata da Save On Energy ed esaminata dal sito de Il Sole 24 Ore, che ha valutato l’impatto dell’elettricità sulle spese delle famiglie europee. Chi paga di più sono i norvegesi e gli svedesi, mentre all’ultimo posto troviamo i bulgari. Vediamo più nel dettaglio.
Come valutare la spesa elettrica
Per stabilire quali siano gli Stati con le bollette elettriche più salate bisogna tenere conto di diversi fattori: prima di tutto il costo del chilowattora, poi la quantità di consumo e quindi il rapporto con gli stipendi. Non stupisce, perciò, che siano i popoli del Nord a spendere di più, visto che l’elettricità è fondamentale per affrontare i loro lunghi e freddissimi inverni.
Bollette a confronto
Le famiglie norvegesi consumano oltre 14mila chilowattora l’anno e pagano in media 2.467 euro, mentre quelle svedesi circa 1.700. Stupisce la presenza di Cipro al terzo posto con 1.563 euro, ma dobbiamo tenere conto che il chilowattora costa bene 22,4 centesimi e che l’elettricità in questo caso serve per affrontare le torride estati. Seguono Finlandia (1.525 euro), Irlanda (1.470 euro) e Belgio (1.306 euro). Sul fondo della classifica troviamo invece Polonia (390 euro), Ungheria (370) e infine Bulgaria (306 euro e chilowattora a 9,6 centesimi). L’Italia è diciottesima, con poco meno di 700 euro all’anno.
Quanto incide l’elettricità sul reddito complessivo
Se analizziamo i dati tenendo conto del peso che hanno le bollette sul reddito famigliare, la classifica cambia: i più gravati sono i portoghesi, che spendono in elettricità quasi il 10% del loro stipendio, seguiti da croati (9,7%), ciprioti (9,6%) e spagnoli (8,5%). Anche da questo punto di vista gli italiani non se la passano male, visto che “appena” il 4,3% del loro reddito complessivo se ne va per le bollette.
di Laura Fabbro
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