Da quando siamo stati costretti a rimanere a casa per molto più tempo rispetto a prima, abbiamo capito l’importanza di vivere in un ambiente che ci aiuti a rimanere positivi. Soprattutto se questo è appena diventato il nostro nuovo luogo di lavoro. È quindi essenziale che sia ordinato, che ogni oggetto utile sia a portata di mano per non perdere ore a cercarlo e che trasmetta un’idea di tranquillità. Bisogna cioè fare del decluttering.
Decluttering significa prima di tutto eliminare il superfluo. Ma per poterlo fare è necessario sapere quali cose si possiedono. E spesso ci dimentichiamo di tutti quegli oggetti che sono finiti negli angoli di qualche cassetto. Può quindi essere utile capire tutto quello che si trova in casa e poi fissare un limite di elementi per ogni categoria, che può dipendere dalla capienza dell’armadio o dei cassetti.
Decidere cosa buttare non è facile, perché ogni oggetto rappresenta un ricordo e richiama alla mente una serie di emozioni. Una buona idea può essere quella di partire dalle cose rotte, rovinate o che non possono più svolgere la loro funzione. In questo modo si rafforzerà il proprio potere decisionale e lo si potrà esercitare anche su quei vestiti o quei libri da cui è più difficile distaccarsi. Una volta scelto cosa eliminare, si può anche pensare di destinare qualcosa al riciclo o di donarlo a chi ne ha bisogno.
Infine, è bene procedere al decluttering poco alla volta. Non è possibile pensare di risolvere tutto in 24 ore, anche perché si finirebbe per venire sopraffatti dallo stress. Meglio invece dedicarci 30 o 40 minuti ogni giorno e procedere stanza per stanza. Sarà più facile, anche dal punto di vista emotivo.
di Giulia Dallagiovanna
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