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Dura vita per i piccoli negozi a Londra: boom degli shopping center

Con i suoi trecento punti vendita, Oxford Street a Londra è una delle vie più celebri al mondo per lo shopping. O, almeno, lo è stata fino a oggi: negli ultimi tempi, infatti, le vetrine vuote e le insegne “affittasi” sembrano dilagare. Questo potrebbe avere ricadute molto pesanti sul mercato immobiliare e non solo, dato che i fondi immobiliari proprietari degli edifici sfitti gestiscono anche il denaro dei fondi pensione inglesi.

Addio a negozi storici

Tra le attività commerciali costrette a chiudere i battenti ci sono nomi che hanno fatto la storia della City: un esempio è His Master’s Voice, dal 1921 punto di riferimento per gli appassionati di musica. Ma se i negozi di dischi sono in crisi un po’ dappertutto, stupisce maggiormente il fallimento di grandi magazzini come Debenham’s, House of Fraser e John Lewis.

In crisi anche le vie del lusso

Se ci spostiamo da Oxford Street alla vicina High Street Kensington, nel ricco quartiere di Kensington, lo scenario rimane lo stesso: saracinesche abbassate e vetrine vuote persino in una delle zone più ambite e prestigiose della città, a conferma che nemmeno il segmento lusso può considerarsi al sicuro dalla crisi.

Shopping e intrattenimento la chiave vincente

Se i negozi più piccoli e i grandi magazzini di “vecchia concezione” non riescono a vincere la sfida con l’e-commerce, il discorso è diverso per i centri commerciali più innovativi: gli shopping center che uniscono l’intrattenimento al retail sono in pieno boom, una tendenza rilevata anche in Italia. La conferma arriva dal mega mall Westfield, in una zona semiperiferica di Londra: dal mattino alle 10 di sera è sempre affollatissimo, frequentato soprattutto dai giovani che possono trovare tutte le novità e i negozi in un solo luogo.

di Laura Fabbro

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