Su un articolo pubblicato sul Sole 24Ore si parla di come il rischio di blackout energetico di gennaio potrebbe avere importanti ripercussioni sulle prossime bollette, dal momento che il 1 luglio l’Autorità per l’Energia Elettrica si esprimerà in merito alle nuove tariffe di luce e gas. Ma cos’era successo a gennaio e perché potremmo pagarne le conseguenze in tempi brevi?
Ne avevamo parlato non molto tempo fa, quando già l’Autorità aveva annunciato leggeri incrementi delle tariffe proprio a causa di quanto accaduto nell’inverno. A un’ondata di gelo più rigido e più prolungato rispetto agli altri anni (si parla di circa 5 gradi in meno), si era sommata la crisi francese delle centrali nucleari, chiuse per essere sottoposte a controlli di sicurezza. È allora che tutta l’Europa ha rischiato il blackout, portando a spremere nel vero senso della parola tutte le centrali dei singoli Paesi, sia nucleari, sia a metano, sia alimentate con altre fonti.
Sarebbe bastata un’avaria o qualche giorno in più di freddo intenso e l’Italia si sarebbe spenta. Si legge nell’articolo che i giorni più a rischio sono stati quelli dal 9 al 12 gennaio, quando è stata proclamata l’emergenza gas di secondo livello (su tre), poi rientrata solo dopo tre settimane, il 1 febbraio. Gli impianti italiani sottoposti al massimo sforzo, compresi quelli in chiusura e in smantellamento, ripresi a funzionare per l’occasione, sono riusciti a produrre giusto il fabbisogno medio del Paese in quei giorni, niente di più o in meno. È per questo che, come ipotizza il quotidiano, potremmo presto accorgerci delle misure prese allora che potrebbero ripercuotersi sulle future bollette.
Fonte: https://www.immobiliare.it/news/in-vista-probabili-rincari-sulle-bollette-30569