In un mercato sempre più attento ai consumi, sia per il risparmio economico sia per l’aspetto della sostenibilità ambientale, gli uffici non possono rimanere indietro. Parte da questo spunto il report di Assoimmobiliare ed Enea dal titolo “Benchmark di consumo energetico degli edifici per uffici in Italia”, realizzato allo scopo di individuare quali siano le voci a pesare maggiormente nella bolletta dell’energia elettrica.
Il risultato ha tolto ogni dubbio: per il 57% la responsabilità dei costi va alla climatizzazione. Tanto in estate quanto in inverno, essa porta a spendere circa 15 euro al metro quadro. Un calcolo effettuato su un campione di 118 immobili ad uso direzionale distribuiti su tutto il territorio nazionale. Al secondo posto le apparecchiature elettriche, che coprono il 26% delle uscite. Computer, stampanti, macchinette per il caffè e via dicendo richiedono in totale 6,40 euro ogni metro quadro.
Ultimo, ma comunque significativo, è il dato sull’illuminazione, che riguarda il 17% dei consumi elettrici. Tenere la luce accesa ogni giorno e in ogni stanza dell’edificio richiede un impegno economico di 4,40 euro al metro quadro. Come rivelato dallo studio, emergono differenze significative tra le varie zone della nostra Penisola: in particolare, si registrano consumi maggiori e bollette più alte al Nord rispetto al Centro e al Sud Italia.
Buona parte degli immobili in Italia sono stati costruiti negli anni ’50,’60 e ’70: è normale, quindi, che necessitino di ristrutturazioni ed efficientamenti. Si stima che il margine di messa in efficienza sia piuttosto ampio e possa portare ad un risparmio del 60% sui consumi. Secondo quanto emerso dal report, sono proprio questi gli interventi che permetteranno il rilancio della competitività del nostro Paese sul mercato internazionale.
di Giulia Dallagiovanna
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