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La seconda vita dei fari italiani

Erano i guardiani del mare, la guida per i marinai e oggi, in molti casi, sono costruzioni in stato di abbandono. I fari storici, negli ultimi anni, stanno vivendo una seconda vita in Turchia, Usa, Croazia e Norvegia, dove sono stati trasformati in strutture ricettive di lusso. In Italia solo il faro di Capo Spartivento, nell’area di Chia (Cagliari), è diventato un albergo, con sei suite di lusso.

Nel nostro Paese molte di queste antiche torri di segnalazione sono in situazioni di degrado, ma anche in Italia è iniziata un’operazione di rivalutazione di questi antichi gioielli, pronti a splendere di nuovo.

Lo scorso giugno in Sardegna è stato presentato il progetto Orizzonte Fari, una collaborazione tra Regione e Demanio per dare in concessione, per 50 anni, dieci strutture storiche che potranno diventare resort di lusso, musei o osservatori naturalistici. Tra i fari messi a bando c’è anche l’ex stazione di vedetta di Capo Figari, a Golfo Aranci, da cui Guglielmo Marconi, nel 1932, lanciò i primi segnali radio oltre il Tirreno.

Quello sardo non è l’unico faro che si intreccia con la storia italiana, si narra che uno dei guardiani della Lanterna di Genova, nel 1449, fosse Antonio Colombo, zio paterno del navigatore Cristoforo.

Demanio e ministero della Difesa hanno dato in concessione altri 15 fari, da Venezia al Salento, le imprese nazionali e straniere che se li sono aggiudicati li ristruttureranno, trasformandoli in hotel e ristoranti di lusso, musei, spazi culturali e per l’intrattenimento.

I progetti recuperano un patrimonio immobiliare e culturale altrimenti abbandonato a se stesso, nel complesso i privati, per la riqualificazione dei fari hanno investito 11 milioni di euro, che porteranno a un indotto di 200 posti di lavoro con una ricaduta complessiva di circa 40 milioni. Queste operazioni permettono allo Stato di incassare oltre 420.000 euro di canoni annui.

Nell’autunno del 2017 partirà anche il terzo bando di assegnazione dei fari, l’obiettivo è la realizzazione di un progetto a rete che coinvolga tutti gli edifici costieri italiani.

Fonte: https://www.immobiliare.it/news/la-seconda-vita-dei-fari-italiani-31311