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Tassi fissi al 3% e variabili all’1%: le conseguenze sui più giovani

Tasso zero? Sembra ormai un lontanissimo ricordo. La rata a tasso fisso segno un nuovo rialzo, parliamo del 3%. Siamo di fronte a una vera e propria impennata dell’Eurirs.

Nuovi tassi dei mutui: gli aggiornamenti

Si chiude letteralmente un epoca: comprare casa sarà più costoso.

Partendo con l’analisi dei mutui a tasso fisso, che corrispondono a più dell’80% delle erogazioni totali, il tasso al 3% sembra essere quello predominante.

Nel dettaglio – secondo i dati riportati dai media – le offerte sono: Ing (3%), Banca Widiba (3,04%), Bper (3,07%), Intesa Sanpaolo (3,12%), Mps (3,31%), Banco Desio (3,35%), Banco Bpm (3,46%), Banca popolare pugliese (3,58%).

Ricordiamo, però, che i dati sono in continua oscillazione e, secondo alcuni esperti, potrebbero esserci dei problemi nella concessione di prestiti a lunga scadenza.

Prestiti a scadenza breve e tasso variabile

Sembrerebbero, quindi, maggiormente favoriti i prestiti a scadenze più brevi e tassi variabili.


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Quali saranno le conseguenze sui giovani?

Il rischio in prospettiva è che gli under 36 escano dal mercato immobiliare, avendo una disponibilità finanziaria inferiore e meno garanti (come i genitori).

Qual è il parare degli esperti?

Ecco come descrivono questo nuovo scenario: clicca su “LA PAROLA AGLI ESPERTI”.

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