Sorgerà nel deserto quella che dovrà essere la città più sostenibile del mondo. Si chiamerà Telosa e verrà costruita da zero in un’area ancora de definirsi tra gli Stati americani del Nevada, dello Utah, dell’Idaho, dell’Arizona, del Texas, oppure nella regione dei monti Appalachi.
Il maxi-cantiere da 61mila ettari partirà nel 2030, su desiderio dell’imprenditore Marc Lore, ex-dirigente di Walmart e proprietario dell’NBA e su progetto di BIG-Bjarke Ingels Group. L’idea è quello di dare vita a una realtà efficiente, vivace, sicura, pulita, diversificata e impatto zero.
Un nuovo standard per la vita urbana
Potrà arrivare a ospitare fino a 5 milioni di abitanti entro i prossimi 40 anni, partendo da un primo nucleo da 50mila, mantenendosi su una densità di popolazione di 33 persone per acro (4 chilometri quadrati). Già San Francisco si muove su queste cifre, ma la visione dietro a Telosa è differente.
Dovrà essere una città che fisserà un nuovo standard per tutti i progetti futuri e per un nuovo modo di concepire i centri urbani. Edifici ecocompatibili, mezzi di trasporto autonomi ed efficienti, mobilità smart, ampi spazi verdi e fattorie aeroponiche per l’approvvigionamento del cibo a chilometro zero. A guidare il tutto la costruzione di un senso di comunità e la promessa di un lavoro per ogni abitante.
Il principio della città dei 15 minuti
Sostenibilità e città a misura d’uomo sono due obiettivi ai quali si punta seguendo il principio della città dei 15 minuti, dove – semplificando di molto la questione – ogni servizio essenziale è a non più di un quarto d’ora di distanza dalla propria abitazione. Un modo di vivere che si adatta ai bisogni della persona, dunque, e non più il contrario.
Oltre al chilometro zero e alla mobilitò sostenibile, l’impatto ambientale di Telosa sarà alleggerito anche da un sistema per il recupero delle acque piovane, fondamentale nel mezzo di un deserto, e da una smart grid alimentata a energia rinnovabile.
di Giulia Dallagiovanna
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